Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Editoriale

Ripartiamo da Sagre & profane

Tra settembre e ottobre questo logo che gode già di una discreta notorietà riprenderà a segnare le nostre piazze e alcuni dei luoghi più significativi dei nostri paesi. Riprendiamo in mano ago e filo e procediamo in questo lavoro di cucitura paziente, accorta a non strappare, a non alterare il tessuto originario su cui si opera. È la filosofia del Consorzio SBCR, la sua strategia di azione per sostenere e facilitare i processi di rete avviati ai Castelli Romani. Si è probabilmente ancora lontani dall'obiettivo, quello cioè di avere una realtà istituzionale, civile e associativa matura, in grado di programmare con logiche di sistema le manifestazioni e gli eventi che valorizzano il territorio, svolgendo una funzione di mediazione tra cittadini e luoghi, talenti, spazi della cultura. Ma ciò non impedisce, a chi crede che questa sia la strada giusta per crescere, di metter in atto tutto il possibile perché tale modalità di lavoro comune metta radici e possa in seguito dare i suoi frutti. Intanto divertiamoci e appassionamoci a leggere gli eventi di questo autunno sotto il minimo comune denominatore de I Miti e i Riti e aiutiamo i nostri "25 lettori" a trovare collegamenti e rimandi tra le diverse proposte, a crescere nella conoscenza di ciò che ha contribuito a fare di questi territori comunità dotate di contorni identificabili, luoghi dove il senso di appartenenza persiste ed è motivo di orgoglio. Miti e riti della classicità dunque che hanno segnato profondamente la storia e le storie individuali degli abitanti; riti e ritualità legata al profondo senso del sacro che permane tuttora e seguita a fare capolino tra le trame complesse della società globale tecnologica e mediatica. E poi i riti e i miti legati alla terra madre, alla stagionalità, allo scorrere del tempo secondo cadenze dettate dalla natura e dall'uomo che su di essa interviene, esaltandone la capacità produttiva, trasformando l'olivastro in olivo. E ancora i miti e i riti religiosi che attraversano periodicamente la vita delle nostre comunità spesso intrecciati a riminiscenze e tradizioni pagane; e poi i miti e i riti della modernità, quelli della società dei consumi, dei media delle nuove tecnologie che avanzano prepotenti, segnano le nuove ma anche, pur se in forma diversa, le vecchie generazioni, si intrecciano con il passato prossimo e remoto e ci impongono riflessioni, studio, capacità di lettura critica su ciò che ci sta accadendo, con l'accelerazione propria e caratteristica del presente. Affascinante prospettiva quella di indagare dal di dentro, cercare di capire, senza soccombere ai pregiudizi, che è tentazione sempre in agguato. E anche qui, scusate la deformazione professionale, mi sembra di scorgere un buon motivo perché le biblioteche esistano, perché sono loro in primis con tutti gli "attrezzi del mestiere" ben organizzati e reperibili, a fornire gli strumenti per un'analisi attenta e puntuale, che tenga conto di più punti di vista, che fugga dal già detto e dal già visto.

Per la rubrica Editoriale - Numero 84 settembre 2009