Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Enogastronomia

Azienda innovazione: Casale Mattia

È una azienda a conduzione familiare, ubicata nel Comune di Montecompatri nel comprensorio della zona tipica del Frascati Doc. I vigneti dal 1995 sono coltivati con il sistema biologico.
Il nome Casale Mattia deriva dalla omonima località Colle Mattia, ricca di reperti archeologici romani; l'azienda è orientata alla rivalutazione del territorio con una approfondita ricerca della qualità dei vini che produce e attraverso il recupero delle autentiche tradizioni che caratterizzano il Frascati: coltivazione di vitigni autoctoni, uso di prodotti a basso impatto aziendale e selezione delle uve durante la raccolta fatta a mano.
I vini che si ottengono rispettano in pieno "l'equilibrio tra moderna tecnologia in cantina e rigorosa e sana tradizione in campagna", con il risultato di ottenere prodotti tipici di alta qualità.
La fermentazione è termo-controllata e con l'uso di tecniche di criomacerazione si ottengono vini con profumi intensi, netti, fini, dei vitigni tradizionali del Frascati come la Malvasia bianca, il Bombino, il Cacchione.
Esistono anche altre tipologie di prodotto, Malvasia bianca del Lazio e Merlot, che provengono dagli omonimi vitigni vinificati in purezza.
Oltre il 70% della produzione è destinata all'estero.
L'azienda è socia fondatrice della Strada dei Vini dei Castelli Romani e aderisce all'associazione Le Vigne del Lazio.
Titolare dell'azienda Casale Mattia è il noto viticoltore ed enologo Roberto Rotelli, attuale Presidente dell'Associazione per la Gestione della Strada dei Vini dei Castelli Romani, che ci accoglie molto cordialmente e si sottopone volentieri alle nostre domande.
Il discorso procede sui soliti, ma importanti temi: coltivazione di nuovi vitigni, possibili ripercussioni per un eventuale abbandono di quelli autoctoni, innovazione e nuovi canali di commercializzazione, operazioni attuali e in prospettiva di marketing territoriale, etc.
Le risposte che ci fornisce sono sintetiche, nette, chiare e rispecchiano in pieno il progetto aziendale:
"Casale Mattia si è posta subito come obiettivo quello della rivalutazione del Frascati, attraverso il recupero dei vitigni autoctoni per riuscire a valorizzare il territorio, la sua tipicità e le sue caratteristiche, pertanto non è prevista l'implementazione di nuovi vitigni per quanto riguarda quelli a bacca bianca".
"Per quanto concerne i vitigni a bacca rossa, l'azienda in linea con quelle che sono le richieste del mercato, ha introdotto la coltivazione di vitigni internazionali quali il Merlot per offrire al consumatore una gamma più ampia di prodotti con conseguente rafforzamento delle vendite e del marchio aziendale".
"L'innovazione di prodotto si è rivelata una chiave vincente per poter essere presenti su nuovi mercati e in nuovi canali di distribuzione".

Cogliamo l'occasione a questo punto per parlare della Strada dei Vini. Gli argomenti che ci incuriosiscono sono molteplici; in particolare ci interessa sapere dal Presidente come la "cabina di regia" intende coordinare le varie iniziative, soprattutto quelle relative alla sensibilizzazione delle aziende del settore. E poi come verrà svolto il programma per la formazione degli operatori associati, etc...

I temi, importanti e complessi, saranno ripresi nei prossimi numeri della Rivista.

 



Nota di redazione

Le aziende intervistate sono solo alcune delle "aziende innovazione" presenti sul territorio dei Castelli Romani. Ne riportiamo il percorso e i progetti a titolo esemplificativo, per dar conto delle diversità e delle problematicità che ogni processo innovativo comporta, con l'auspicio di sollecitare gli interventi delle altre che eventualmente volessero farci pervenire i loro contributi. Nei prossimi numeri infatti proseguiremo la carrellata di tali aziende allargando ad aree territoriali non ancora toccate, con l'auspicio di poter contare sulla collaborazione di tutti per ricostruire il puzzle complesso e articolato della realtà vitivinicola dei Castelli Romani.

Per la rubrica Enogastronomia - Numero 83 luglio 2009