Luca Cesaroni nasce a Genzano di Roma nel 1976, fin da bambino dimostra una spiccata manualità e forte curiosità per tutto quanto si nascode dietro il funzionamento delle macchine. La passione per la musica lo porta prestissimo a improvvisarsi liutaio. Nel 2002 con Daniele Cardoni avvia Cloe Guitars, un laboratorio di liuteria che con l'entrata di Stefano Rofena si configura come un vero e proprio marchio di bassi e chitarre elettriche. L'ultima sua creatura Cloe Pablo Bass, nata su disegno del grande artista Pablo Echaurren è esposta fino al 30 luglio, presso l'Auditorium Parco della Musica all'interno della mostra L'invenzione del basso, dello stesso Pablo Echaurren.
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D: Luca, quando e come ti nasce questo amore per le chitarre?
R: È un amore antico, risale alla mia adolescenza. A quindici anni la musica, la chitarra elettrica riempivano i miei pensieri, le mie giornate, insieme ad una passione innata per le macchine, tutte le macchine, delle quali mi affascinava più che l'uso, il funzionamento. Smontavo tutto e cercavo di capire che cosa c'era dentro, quali fossero i meccanismi che si nascondevano dietro a ciò che appariva
D: Un rapporto con gli oggetti molto concreto, fattivo
R: più che altro curioso, ero curioso di tutto, rubavo con gli occhi
D:...e le chitarre dunque, anche loro le vivevi come delle macchine?
R: Sì, probabilmente, la prima me la sono costruita da solo a 15 anni e siccome non sono riuscito a trovare "maestri"- i liutai allora erano molto gelosi del loro mestiere - anche per le chitarre ho dovuto procedere come avevo fatto con le altre macchine Ne ho smontata una, la mia e mi sono applicato a capire come funzionava dentro, quali fossero gli step necessari a costruirla
D: E non c'erano libri ad aiutarti, che so manuali, guide pratiche...
R: No, in Italia non ce ne erano, sembrava proprio che nessuno e niente mi potesse aiutare, poi un'illuminazione, un catalogo americano che raccoglieva manuali, guide, istruzioni su tutto quanto si cercasse di conoscere su chitarre e bassi
D: E che cosa hai scoperto?
R: Ho scoperto che avevo visto giusto, che il meccanismo lo avevo capito anche da solo, una conferma sul mio lavoro, una soddisfazione
D: Quindi proprio inutili questi libri?
R: No, per carità , decisivi per la mia formazione, una finestra sul mondo e poi di lì a poco internet altra grande opportunitÃ
D: Per imparare a costruire?
R: No, non tanto per questo, quanto per procurarsi forniture di componenti particolari che non si trovano in Italia
D: Componenti hardware?
R: Sì, ma anche altri materiali, penso per esempio a legni particolari come l'acero fiammato, introvabile da noi...
D: Scusa un passo indietro, ma quella prima chitarra, quella dei quindici anni com'era?
R: Funzionava, ma era bruttina
D: Un bel salto quindi da allora, vedo sul catalogo della mostra di Pablo Echaurren una splendida Cloe Pablo Bass, quasi una scultura...
R: Sì, ma non è stato un salto, è stato un percorso lungo, di apprendimento, sperimentazioni, crescita professionale, passaggi di vita, la mia...
D: Ecco cerchiamo di fare il punto dell'oggi "Cloe Guitars" l'attività che condividi con Daniele Cardoni e Stefano Rofena. Quando la tua passione di liutaio, si è tradotta in un progetto di vita?
R: Sei/sette anni fa mi sono sentito pronto, la mia famiglia mi ha dato fiducia, con Daniene ha funzionato, Rofena ci ha messo l'imprenditorialità , insomma un insieme che oggi ci comincia a dare qualche soddisfazione.
D: Ma qual è la cosa che ti piace di più nel tuo lavoro? So che Cloe costruisce, ripara, fa didattica.
R: Mi piace senz'altro di più costruire nuovi modelli: dall'idea, al disegno alla realizzazione dello strumento, e poi la soddisfazione massima è quando l provo quelo che ho realizzato e mi accorgo che funziona così come voglio io ....
D: Il più bel complimento che hai ricevuto?
R: Quando un grande artista mi dice che non può più suonare con altre chitarre se non con la mia...
D E il rapporto con un grande artista come Pablo Echaurren, quale valore aggiunto ha portato al tuo lavoro?
R: Beh, una grande emozione lavorare su un suo disegno, e lavorarci con licenza di intervento...insomma mi sono sentito gratificato
D: Ho letto sul sito che ultimamente il vostro laboratorio si è dotato di una nuova macchina che si chiama Plek (1) , ce ne sono solo 20 o 21 al mondo. Mi incuriosisce il fatto che un piccolo laboratorio artigianale sia dotato di una tale macchinario; che cosa riesce a fare, che non è possibile fare con le mani?
R: Rende qualsiasi chitarra perfetta a livello di suonabilità , corregge al centesimo di millimetro la distanza delle corde dalla paletta, un bravo, bravissimo liutaio arriva al massimo a correggere al decimo di millimetro...
D: E tu dove ti collochi?
R: Io ho sottoposto alcuni dei miei strumenti alla macchina: beh la risposta è stata positiva
D: Un' ultima domanda. quali grandi artisti usano il marchio Cloe Guitar?
R: Mi limito ai più famosi : Max Gazè e il suo chitarrista Giorgio Baldi, Fabio Cerrone, Rick Nielsen uno dei più grandi collezionisti di chitarre nonché chitarrista dei Cheap Trick una delle band rock più famose al mondo
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(1) PLEK è un macchinario a controllo numerico che ottimizza in modo automatico l'action degli strumenti a corda quali chitarre elettriche e classiche, folk, bassi ecc.
PLEK, utilizzando un sofisticato software, prima analizza le relazioni dinamiche tra dimensione, tensione e vibrazione delle corde, curvatura del manico e stato di usura dei singoli tasti, poi, dopo il corretto tensionamento del truss rod, riporta curvatura e altezza dei tasti nelle condizioni ottimali per la migliore action mai ottenibile altrimenti, con una precisione al centesimo di millimetro.
La scelta dell'action ottimale per ogni strumento può essere fatta scegliendo tra vari pre-set che tengono conto di stile e preferenze del musicista. Dopo osservazioni e prove sono stati programmati 5 standard action: Super Low, Low, Medium, High and XtraHigh action. Ovviamente sono possibili personalizzazioni.
Questo accuratissimo set-up può essere registrato e riprodotto in ogni momento e su ogni strumento dello stesso tipo.
Qualora fosse necessario, è possibile rimodellare anche il capotasto (larghezza, inclinazione e profondità degli slot) con la sua micro-fresa.
Roma, Auditorium Parco della Musica
Pablo Echaurren. L'invenzione del Basso
30 giugno - 30 luglio 2009
Fino al 30 luglio Musica per Roma ospita nello spazio AuditoriumArte una mostra di Pablo Echaurren.
Artista a tutto tondo, celebre pittore, propone una esposizione dedicata al basso, strumento che lo appassiona da sempre, e di cui segue la storia sin dalla nascita nel 1951, data di nascita anche di Jaco Pastorius, come lo stesso artista ci ricorda; nelle sale dell'auditorium di Roma troverete i 31 bassi d'epoca che compongono la collezione di Euchaurren e nove grandi tele ispirate dallo strumento basso elettrico. L'ingresso è gratuito