Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Scuola

Quando un romanzo diventa un film…sfogliamo le immagini

"Il potenziale narrativo del cinema
è così forte che esso non ha sviluppato
il suo legame più stretto con la pittura
né con il dramma teatrale,
ma con il romanzo".

Molto si discute del binomio letteratura-cinema in relazione al fenomeno che ormai da decenni coinvolge il mondo della narrativa con quello della celluloide. Il legame tra cinema e letteratura, tra lo sguardo e la scrittura, è fortissimo poiché la maggior parte dei film per il grande schermo o per la televisione si ispirano spesso a testi letterari.. Due mondi apparentemente inconciliabili ma che invece parlano gli stessi linguaggi: quello dell'arte e della comunicazione. E proprio perché tra cinema e letteratura il rapporto è così stretto anzi strettissimo è nato il progetto "sfogliare le immagini", che ha coinvolto sette docenti del Liceo James Joyce di Ariccia: Giulio Scarchini, Daniela Riti, Pamela Marchesotti, Corinna Lucarini, Mariangela Parisi, Rosaria Capilleri, Rossella Pelagalli, coordinati dalla bibliotecaria del Liceo la sig.ra Bruna De Felici; sfogliare e vedere due diversi ma eguali modi di trasferire emozioni, passioni. Avvicinare e sensibilizzare, soprattutto i giovani, non solo alla visione di film d'autore ma alla conoscenza di grandi romanzi che da sempre costituiscono il patrimonio più importante della nostra letteratura.
Il progetto, nato casualmente da una semplice chiacchierata davanti ad una tazza di caffè, è attualmente al suo quinto appuntamento ed ha avuto, l'affluenza lo dimostra, un ottimo gradimento di pubblico.
L' iniziativa ha messo in gioco anche il ruolo di docente non più soltanto legato alla didattica ma come mediatore culturale in grado di allargare e promuovere orizzonti letterari e cinematografici, e di avvicinare tra loro generazioni diverse non solo anagraficamente.
I film di quest'anno, per lo più legati alla narrativa di fine Ottocento e della seconda metà del Novecento, non hanno tra loro un comune filo rosso se non quello di rappresentare scrittori, in alcuni casi sconosciuti come De Roberto, che hanno dato un significativo contributo alla storia della cultura e del pensiero del nostro Paese. Certo la scelta da operare non era facile!
Si è partiti dal romanzo di Gadda, Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana, la cui presentazione, curata dal prof. Scarchini, e trasposizione cinematografica da parte di Pietro Germi, così affascinante in bianco e nero, ha riportato per due ore gli spettatori con qualche filo grigio fra i capelli alle atmosfere degli anni Cinquanta e ha fatto conoscere ai più giovani una cinematografia a loro ormai lontana; nel secondo appuntamento, curato dalla prof.ssa Riti, con la malinconica storia di Maria, liberamente tratta dal romanzo di Verga, Storia di una capinera, abbiamo avuto modo di conoscere lo scrittore siciliano in una veste diversa, romantica; e poi un autore quasi completamente sconosciuto al grande pubblico Federico De Roberto, presentato dalla prof.ssa Marchesotti, che con i Viceré e parzialmente con la sua trasposizione cinematografica di Roberto Faenza, sospesa tra fiction e film d'autore, ha in qualche modo e duramente scosso le coscienze di molti.
Nel quarto incontro, prof.ssa Lucarini, è stato ricordato un grande romanzo, il Gattopardo, ma soprattutto un grande film che rappresenta uno dei capolavori della nostra cinematografia.
Il nostro viaggio per quest'anno ha accolto ancora La ciociara, film e romanzo curato dalla prof.ssa Parisi e si concluderà con un classico del neorealismo italiano: Cristo si è fermato a Eboli (prof.ssa Capilleri).
Importante contributo all'iniziativa è stato dato dalla prof.ssa Pelagalli, docente di musica al socio-psico-pedagogico, che con la sua preziosa competenza e seria professionalità ha commentato alcuni di questi film, offrendo agli spettatori dell'auditorium una significativa e suggestiva lettura delle colonne sonore che spesso ne sono le vere protagoniste.
Ecco, questa avventura iniziata per caso, ha voluto regalare e vuole ancora regalare, a coloro che ci hanno accompagnato e ci accompagneranno, momenti di grande letteratura e di buon cinema; fare arrivare il messaggio, soprattutto ai giovani, che i vari linguaggi artistici possono tra loro essere complementari e completarsi l'uno con l'altro. Michelangelo Antonioni diceva: "racconto delle storie che vedo intorno a me". E che l'arte in tutte le sue manifestazioni, valore così prezioso e temporale, per diventare eterna deve essere conosciuta, comunicata e mai perduta, la sola in grado di superare età, ideologie, pregiudizi.
Arrivederci al prossimo viaggio.

L' ultimo appuntamento è per il 13 Marzo con il film Cristo si è fermato a Eboli Levi/Rosi

Per la rubrica Scuola - Numero 79 marzo 2009