RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Musei

I nostri musei

Risorse per conoscere e valorizzare il territorio

Prende l’avvio, con queste pagine, una serie di appuntamenti con i monumenti, i parchi archeologici e i musei del territorio dei Castelli Romani. L’intento è quello di ripercorrere la storia più antica - e talvolta dimenticata - di quelli che furono alcuni dei principali siti latini del Latium Vetus.
Da un punto di vista geografico i centri che si riconoscono nella comune denominazione di “Castelli Romani” si distribuiscono nel territorio dominato dal quiescente sistema vulcanico dei Colli Albani, la cui origine si deve far risalire ad oltre settecentomila anni fa. Non è tuttavia la sola questione topografica a rendere indissolubile il legame tra questi antichi luoghi, quanto il riconoscersi in un’unica stirpe che affonda le sue radici nel più antico passato. E’ infatti il nomen latino a costituire il loro comune denominatore, quel nomen nel cui grembo si riconobbe e sviluppò la stessa Roma, la cui fondazione si fa tradizionalmente risalire, attraverso Romolo, al figlio di Enea, quell’Ascanio-Iulo, che, fuggito da Troia in fiamme, avrebbe edificato Alba Longa sul Mons Albanus.
Alle prime interessanti testimonianze archeologiche di età preistorica e protostorica, fa seguito una più ricca e articolata documentazione delle fasi successive. E’ sui Colli Albani che in età repubblicana sorsero i più famosi santuari laziali, le cui scenografiche architetture si integrarono perfettamente con l’ambiente circostante, esaltandone la spettacolare bellezza. Sono proprio questi colli, serviti dalle due importanti vie Latina e Appia, ad essere prescelti dagli aristocratici romani e dagli imperatori per la costruzione di ville fastose, immerse in lussureggianti giardini, ove ritirarsi al riparo dalla frenetica vita urbana.
Ecco dunque che all’odierno visitatore, che ripercorre i passi degli estasiati viaggiatori del Grand Tour, questa eccezionale terra svela quell’indissolubile connubio tra passato e presente capace di ricordare alle menti sopite dalla contemporaneità come il nostro vivere sia destinato a manifestarsi costantemente imperfetto, qualora non ci si riappropri del comune passato.
Mentre le suggestive vestigia degli importanti complessi architettonici si conservano sparse nel vasto territorio albano, valorizzandone la già rara bellezza paesistica, le testimonianze dei ricchi arredi, degli apparati decorativi scultorei e pittorici, dei contesti funerari e degli oggetti di uso quotidiano sono sapientemente raccolte nei numerosi Musei locali. L’unicità di queste realtà museali, spesso ospitate in prestigiose dimore nobili, è determinata dal fatto che in esse sono conservate non solo raccolte archeologiche, con reperti dall’età preromana a quella medievale e oltre, ma anche interessanti testimonianze della civiltà moderna e contemporanea, con sezioni dedicate alle tradizioni locali: visitarli contribuisce in modo determinante alla scoperta, all’approfondimento e alla valorizzazione del territorio di riferimento.
La consapevolezza di ciò ha indotto le autorità responsabili a puntare, per lo sviluppo culturale ed economico dell’area, sulla storia e sulle vestigia che essa generosamente ci ha lasciato. Nell’ultimo decennio molti dei Musei dei Colli Albani sono stati oggetto di un vasto e complesso progetto di rinnovamento e riorganizzazione, in vista delle molteplici funzioni, espositive, didattico-divulgative e conservative, che un Museo deve svolgere. I nuovi programmi espositivi si basano su progetti innovativi, volti a soddisfare una domanda culturale sempre più consapevole e sollecita.
Ecco dunque giustificato il desiderio di riesaminare le complesse vicende storico-artistiche del territorio albano, sulla base delle recenti acquisizioni e alla luce dei nuovi allestimenti del ricco patrimonio museale.
Per la rubrica Musei - Numero 59 febbraio 2007
Maria Barbara Savo |
Per la rubrica Musei - Numero 59 febbraio 2007