Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

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La creatività entra in biblioteca

A colloquio con l’Architetto Diego Cesaroni Direttore del Consorzio SBCR

Uno spazio per la creatività in biblioteca: a che scopo, a chi è rivolto? Come accedervi? In quali orari? Cosa ci si può fare? E' destinato a giovani e bambini o sono ammessi anche gli adulti? E la creatività in quali ambiti? Nell'arte, nella musica, nella grafica, nel design? O cos'altro?

Sono solo alcune delle domande che ipotizziamo possano sorgere se si fa sapere che la Biblioteca di Genzano ha attrezzato nei propri locali uno "Spazio per la creatività"

Proviamo perciò a rispondere, perché è vero: a breve (tra ottobre e novembre) si inaugurerà a Genzano di Roma un nuovo spazio della Biblioteca comunale - lo Spazio della Creatività - fortemente voluto dal Direttore del Consorzio SBCR e dai suoi collaboratori convinti da sempre che stimolare, favorire, creare occasioni che permettano agli individui di esprimere la propria creatività può avere ricadute positive per la comunità nel suo complesso. Effettivamente creatività ed innovazione sono parole che ritornano sempre più di frequente nei grandi giornali d'opinione, come nelle riviste specializzate, nelle intenzioni dei politici come nei siti web e nei forum di discussione tra professionisti, nella scuola, negli istituti di ricerca, nei contesti propri all'arte contemporanea, nei dibattiti sui nuovi modelli urbani ed extraurbani (vedi l'articolo Campagna Design), nei progetti di ipotetiche città future...


Anche dentro le nostre istituzioni più vicine il tema fa capolino, con progetti sperimentali e tutt'ora in fieri: la Regione Lazio nel 2006 avvia le "Officine dell'arte" e la Provincia di Roma lancia quest'anno con il Presidente Zingaretti i Centri per la creatività e l'innovazione, mentre Firenze ospita dal 23 a 26 ottobre la terza edizione del "Festival della creatività e dell'innovazione" e il successo di pubblico è assicurato. Si tratta solo di una moda, di qualcosa che fa tendenza? O c'è dell'altro? Sembrerebbe di sì, se anche le biblioteche, luoghi che ancora oggi nell'immaginario collettivo vengono spesso associati ad un passato colto, ma un po' stantio, aprono le porte a spazi destinati specificamente ad un sapere esperenziale, fattivo, supportato anche dalle nuove tecnologie dell'informazione, della comunicazione, della produzione di contenuti. Al Direttore del Consorzio SBCR abbiamo chiesto di spiegarci un po' questa nuova piccola rivoluzione bibliotecaria e ci ha risposto in questi termini.


L'ho già detto in altri contesti e anche scritto su questa ed altre riviste rivolgendomi al pubblico dei colleghi bibliotecari: ho maturato la convinzione che una biblioteca pubblica per rispondere oggi alle sfide della società della conoscenza abbia bisogno di rimodulare complessivamente le attuali modalità di offrire i servizi per cui è nata. Questo ragionamento l'abbiamo in parte già fatto, parlando dell'esigenza di conquistare alla biblioteca pubblica il mondo dei giovani adulti, lo abbiamo affrontato pensando alle biblioteche che si attrezzano per rispondere all'esigenza di formazione e aggiornamento permanente del mondo produttivo, lo abbiamo ripreso in più occasioni in relazione alle modalità con le quali oggi le nuove generazioni sono abituate, fin dalla più tenera età, a fruire di e a produrre contenuti culturali. Bene, la biblioteca pubblica è ora che superi in positivo il vecchio schema disciplinare di offerta di contenuti, ne mantenga la valenza classificatoria finalizzata alla ricerca, ma riorganizzi fisicamente i documenti in macroaree - ambiti disciplinari dunque e non singole discipline - valorizzando al massimo la ricchezza dei supporti oggi disponibili: libri, cd, dvd, sw, fotografie, istallazioni video ecc. non è cosa semplice, data la cronica carenza degli spazi e degli organici. Un tentativo però lo abbiamo fatto, e speriamo possa essere sperimentato positivamente, dentro la biblioteca di Genzano, con l'augurio che diventi "merce esportabile"intanto nelle altre biblioteche del sistema e poi anche altrove. Abbiamo creato la macroarea della creatività che raccoglie tutte le discipline comprese nella classe 700 della ormai storica classificazione Dewey. L'abbiamo raccolta in un'unica sala insieme alla mostra permanente della "Biblioteca dell'arte"[1] ed ad una prima selezione di attrezzature a carattere tecnologico - computer, software per grafica, video-montaggio, musica - costruendo delle postazioni di lavoro per chi volesse cimentarsi con le proprie "capacità creative". In tale contesto, arricchito dagli stimoli offerti dai documenti esposti a scaffale aperto e di piatto, da istallazioni video che proiettano immagini legate alle arti visive, performative, al design all'architetura alla pubblicità, opereranno come facilitatori i nostri operatori e professionalità esterne in grado di fornire i rudimenti del primo approccio alla strumentazione. Per i più piccoli la Biblioteca dell'arte, pur se legata soprattutto alla manualità e agli strumenti tradizionali (matita colori e pennello), offrirà spazi laboratoriali non esenti da spunti tecnologici.
Si tratta di un primo step che la biblioteca di base offre ai propri utenti, consapevoli che questo servizio avrà un futuro solo se saprà collocarsi all'interno di una rete più larga e dotata di nodi di livello più alto. Sappiamo che sul nostro territorio esistono strutture, iniziative, attività sperimentali legate al settore della creatività e dell'innovazione. Abbiamo visto che Regione e Provincia, vogliono investire in tal senso si tratta anche in questo caso di fare sistema, per far emergere tali potenzialità, farle conoscere, dialogare e progettare insieme.

 

[1] La biblioteca di Genzano ospita i documenti e i percorsi guidati della Mostra bibliografica e multimediale "La biblioteca dell'arte" che la Provincia di Roma ha donato al Consorzio per farne una sorta di laboratorio permanente di educazione all'arte per tutta l'area dei Castelli Romani.