RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

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L’uomo che amava le donne

Bertrand Morane, ingegnere di Montpellier, ha due passioni: i libri ma soprattutto le donne. Un giorno, quasi per caso, decide di ripercorrere la sua vita scrivendo un’autobiografia. I ricordi delle relazioni sentimentali e dei numerosi incontri galanti si alternano alla rievocazione dell’infanzia, incentrata sul conflittuale rapporto con una madre libertina e distaccata. Qualche tempo dopo un editore, ovviamente donna, decide di stampare il dattiloscritto…
Raccontato come un lungo flashback a partire dalla celebre sequenza del funerale del protagonista, dove sfilano tutte le donne della sua vita, è una personalissima rivisitazione del mito di Casanova, un delizioso affresco condotto con leggerezza ironica e disincantata sull’universo femminile, sulla seduzione, sull’innamoramento, ma anche una riflessione malinconica sulla instabilità dei sentimenti e dell’amore. A Truffaut, in quello che è uno dei suoi film più squisitamente autobiografici, non interessa tanto narrare le avventure di un freddo e distaccato playboy, quanto piuttosto raccontare le emozioni di un uomo passionale che ha consacrato la sua vita alle donne (davvero straordinaria è la galleria di personaggi femminili del film). Il punto di vista della pellicola però non è affatto maschilista. Ciò che conta non è la febbre della conquista e tanto meno il piacere egoistico o la soddisfazione sessuale (che è praticamente assente), quanto la dimensione romantica, il gioco del corteggiamento, l’intrigo psicologico della seduzione. Le gambe delle donne, «compassi che misurano il globo terrestre in tutte le direzioni, donandogli il suo equilibrio e la sua armonia», sono il leitmotiv del film, croce e delizia, gioia e dolore, irresistibile tentazione a cui sacrificare ogni cosa, anche la vita. In questo senso il film di Truffaut resta soprattutto una dichiarazione d’amore appassionata per il genere femminile, un incantevole omaggio al fascino e alla bellezza delle donne.


“L’uomo che amava le donne”, Francia, 1977, regia di François Truffaut, con Charles Denner, Brigitte Fossey, Nelly Borgeaud, Geneviève Fontanel

Per la rubrica Mediateca - Numero 54 luglio 2006