Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

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Professione regista

Un maturo regista in vena di bilanci racconta la Roma "der scinema", degli intrallazzi e delle mafie... Sono 400 pagine che si leggono col fiato sospeso: vicissitudini drammatiche, ma anche tragicomiche dei soldi che non arrivano, attori e attrici che non sanno recitare, grane sindacali, attrezzature fatiscenti, penali che incombono se non si consegna il film in tempo, la politica che complica le cose... fino a quando quell'amore tanto atteso (spesso l'amore arriva quando non te l'aspetti più) giunge per il maturo regista, il quale sta portando a termine il suo film.
Teatri d'azione Torino e Roma, specie la seconda, descritta con potente linguaggio icastico e ironico; e magistralmente esce fuori una Cinecittà coi suoi intrallazzi, che il lettore viene a conoscere insieme a tutti i suoi personaggi (dal montatore al produttore, dall'elettricista al fonico) narrati con stile filmico, vivacissimo, da scrittore che punta alle cose e non alle parole. Un mondo sotterraneo che si innesta, emergendo, a quello quotidiano; perché i meno giovani ripercorrono le scorrerie corsare d'un tempo in cui già esisteva vallettopoli, c'erano le raccomandazioni, la meritocrazia era morta e sepolta; i più giovani scoprono un mondo di corruzione.
L'autore, Gianni Bongioanni, padre della fiction italiana televisiva, autore e regista del telefilm "Una donna", tratto dal romanzo di Sibilla Aleramo e seguito da venti milioni di telespettatori, premiato a Cannes per il film "La svolta pericolosa", cineasta anomalo dai codici forti, osa girare dal vero, con attori presi dalla strada. E ora, come narratore, racconta un altro "film" che è romanzo e sceneggiatura insieme.

Gianni Bongioanni, Professione regista. Roma, Anemone Purpurea Editrice, 2008