RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Biblioteca di Trimalcione

La cucina color zafferano

Romanzo d'esordio di Yasmin Crowther, "La cucina color zafferano", è un affresco composito in cui dominano talora i colori caldi della terra ora quelli freddi del cielo. Un viaggio in una terra lontana, l'Iran, ma anche e soprattutto un viaggio nell'anima, dove un dolore mai dichiarato ha scavato in profondità e dove le cicatrici più profonde sono quelle della mancata libertà e dell'impossibilità di vivere la vita che avremmo voluto. Zafferano è il colore degli altipiani del Khorasan, della terra dove si trova il villaggio di Mazareh, la patria mai dimenticata da cui ha dovuto allontanarsi la protagonista del romanzo Maryam Mazar, dopo essere stata ripudiata dalla famiglia per un errore di gioventù in realtà mai commesso. In Inghilterra Maryam ha iniziato una nuova vita, si è sposata, ha avuto una figlia, ma l'inquietudine, l'amarezza, il rimpianto, pudicamente e gelosamente custoditi, non l'hanno mai abbandonata ed esplodono in seguito a due tragici avvenimenti. Maryam intraprende allora un viaggio nella sua terra d'origine, l'Iran, alla ricerca di se stessa e delle proprie radici. Giunta a Mazareh chiede alla figlia Sara di raggiungerla per spiegare e svelare finalmente il suo passato. Una storia che ha i colori, i sapori e i profumi delle spezie, praticamente indimenticabile...

[...] Sul davanzale della finestra c'era un biglietto dei colleghi: Auguri di pronta guarigione. Era arrivato con un mazzo di fiori che avevo messo nello studio di Julian, per non vederli, già mosci nel vaso. Accanto al biglietto, vicino a una pianta di basilico e a un boccale di terracotta pieno di penne, c'era un vasetto di vetro con il coperchio nero. Quando lo presi in mano, mi lasciò sulle dita una polvere fine. Sul lato, nella grafia di mia madre, stava scritto Zaferan: inchiostro nero su un'etichetta bianca. Era colmo a metà di stami arancio, rossi e ocra, interi e frantumati: zafferano di croco. Svitai il coperchio e annusai il contenuto, e fu come aspirare l'essenza della mia fanciullezza. Aveva qualcosa quel profumo: terragno, acuto, dolce e delicato. Pensai a mia madre: doveva già essere arrivata a Mashhad. Conoscevo la città soprattutto in fotografia e per le storie che mi aveva raccontato, e un poco anche perché ci ero stata qualche volta durante le vacanze estive, quando ero molto piccola. Misi un pizzico di zafferano nella tazza e ci versai sopra l'acqua bollente, guardandola diventare lentamente color ambra. Conservavo un ricordo di quando ero piccola, una volta che ero stata a Dover con lei, noi due sole. Eravamo scese sulla riva del mare, con le scogliere alle nostre spalle, bianche e gialle contro il cielo azzurro di primavera. Lei si era seduta su una coperta e aveva tirato fuori un libriccino rosso. Me lo aveva mostrato solo in rare altre occasioni. «È stato questo libro a portarmi qui, Sara, da molto lontano.» Mi aveva stretto a sé, con le lacrime agli occhi, non solo per la salsedine nell'aria...
(Yasmin Crowther, La cucina color zafferano, Parma, U. Guanda, 2006)

Tè allo zafferano
In una tazza da tè di acqua calda aggiungete un pizzico (15-20 fili) di zafferano. Lasciate in infusione per circa 10 minuti, poi aggiungete una sottile fetta di limone e un cucchiaino di miele o di zucchero. Mescolate. Riscaldate, se lo preferite bollente.

Torta allo zafferano e al limone
Ingredienti per la torta: briciole di pane; 1 tazza di latte; 1 grosso pizzico di zafferano (circa 60 fili); 3 tazze di farina; 2 cucchiaini di lievito in polvere; 1/4 di cucchiaino di sale; 200 g circa di burro a temperatura ambiente; 2 tazze di zucchero; 1 cucchiaio di scorza di limone grattugiata; 4 uova.
Ingredienti per la glassa: 1/3 di tazza di succo di limone; 1 piccolo pizzico (15- 20 filamenti) di zafferano; 2/3 di tazza di zucchero; 1 cucchiaio di scorza di limone grattugiata.
Riscaldate il forno a 160 °C e imburrate una teglia di 22-24 cm di diametro o due da plum-cake. Ricoprite il fondo e i lati di briciole. A questo punto mescolate in una piccola ciotola tutti gli ingredienti per la glassa e lasciate riposare. Riscaldate il latte in un pentolino e quando è caldo, ma non bollente, aggiungetevi lo zafferano e lasciatelo in infusione 20 minuti. In una ciotola a parte unite la farina, il lievito e il sale. In un grosso recipiente mescolate il burro e lo zucchero fino a ottenere una crema, poi aggiungetevi le uova, una alla volta. Unite gli ingredienti asciutti alternandoli con il latte e infine la scorza grattugiata. Versate il tutto nella teglia predisposta e cuocete per circa 1 ora e 15 minuti o finché, se inserite un coltello nella torta, esce pulito. Togliete subito la torta dalla teglia e sformatela su una griglia disposta sopra una ciotola. Versate tutta la glassa sulla torta finché viene completamente assorbita.


Bibliografia essenziale
Per le ricette riportate, per la storia, la coltivazione e le curiosità inerenti lo zafferano vedi:

  • Lo zafferano / Luciano Di Francesco. - Verona: Edizioni L'Informatore Agrario, stampa 1990.
  • Zafferano : l'oro degli dei / Pat Willard; traduzione di Gioia Guerzoni. - Milano : Sperling & Kupfer, c2001.

Sull'Iran
(Sono stati inclusi soltanto i testi di più recente pubblicazione)
Narrativa

  • La grande casa di Monirrieh / Bijan Zarmandili. - Milano : Feltrinelli, 2004.
  • L'estate è crudele / Bijan Zarmandili. - Milano : Feltrinelli, 2007.
  • La donna che leggeva troppo / Bahiyyih Nakhjavani ; traduzione di Maria Baiocchi e Anna Tagliavini. - Milano : Rizzoli, 2007.

Condizioni economiche e sociali

  • I ragazzi di Teheran : [i giovani in Iran e la crisi del regime] / Antonello Sacchetti ; prefazione di Siavush Randjabar-Daemi. - Due Santi di Marino : Infinito, 2006.
  • Prigioniera di Teheran / Marina Nemat ; traduzione di Lucia Dianella. - Milano: Cairo, 2007.
  • Un'estate a Teheran / Farian Sabahi ; prefazione di Sergio Romano. - Roma [etc.] : GLF editori Laterza, 2007.
  • Teheran 1979 : [la prima battaglia degli Stati Uniti contro l'Islam] / Mark Bowden ; traduzione di Enzo Peru. - Milano : Rizzoli, 2007.

Scritti di viaggio

  • Pellegrinaggi persiani : viaggi attraverso l'Iran / Afshin Molavi ; traduzione di Maria Eugenia Morin. - Milano : Il Saggiatore, c2005.
  • Oltre il chador : Iran in bianco e nero / Marcella Croce ; prefazione Matteo Collura. - Milano : Medusa, c2006.
  • Specchi dell'invisibile : viaggio in Iran / Jason Elliot ; traduzione di Vincenzo Mingiardi. - Vicenza: Neri Pozza, [2007].

Storia e politica

  • Storia dell'Iran / Farian Sabahi. - Milano : B. Mondadori, [2006].
  • Chador : nel cuore diviso dell'Iran / Lilli Gruber. - Milano : Rizzoli, 2005.
  • Rosa è il colore della Persia : il sogno di una democrazia islamica / Vanna Vannuccini. - Milano : Feltrinelli, 2006.
  • L'atomica di Teheran : Ahmadinejad e la terza guerra mondiale / Alireza Jafarzadeh ; prefazione e cura di Aldo Forbice. - Milano : Guerini e Associati, 2007.

Guide turistiche:
Iran / Andrew Burke, Mark Elliott, Kamin Mohammadi. - 4. ed. - Torino : Edt, 2005


Lo zafferano
Lo zafferano (Crocus Sativus L.) è una pianta appartenente alla famiglia delle Iridacee, originaria dell'Asia Minore, caratterizzata da grandi fiori a forma di campanula di colore violaceo, dotati di sei tepali, tre stami con antera gialla e tre lunghi stimmi a struttura filamentosa di colore rosso vivo. Da questi ultimi si ottiene lo zafferano commercialmente diffuso. Gli Arabi nell'VIII secolo introdussero lo zafferano in Spagna e di qui si diffuse in seguito in tutta Europa. In Italia giunse nel XIV secolo grazie ad un monaco abruzzese, appassionato di agricoltura. Nel corso della sua lunga storia lo zafferano ha avuto gli impieghi più disparati: nella tintura dei tessuti, come profumo, per colorare e dare sapore agli alimenti, per curare malattie. Una delle trattazione più esaustive sull'argomento rimane quella di Pier Francesco Giustolo (XV-XVI secolo), umanista, autore del "De Croci cultura" (della coltivazione dello zafferano).


Curiosità

  • Per produrre 1 Kg di zafferano in fili essiccato occorrono circa 100.000 fiori.
  • Il nome attuale di zafferano deriva dall'arabo za'farān che significa "splendido come uno zaffiro". Ai romani e ai greci era invece noto come croco (crocus o crocum, greco Krókos).
Per la rubrica Biblioteca di Trimalcione - Numero 69 marzo 2008