Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Enogastronomia

RIFLESSIONI … ENOLOGICHE

Gli ultimi dati statistici nazionali disponibili (si riferiscono al primo semestre 2007) sull'aumento dell'export del mercato vino registrano cifre molto interessanti (circa + 12% sia in valore che in volume). I dati non sono così rosei, ovviamente, per tutte le aziende che esportano: non tutte lo fanno e non tutti i Paesi interessati all'export sono conquistati (ve ne sono potenzialmente almeno altri 30 - 40).
I consumi interni di vino invece diminuiscono. Si passa dai 50 litri annui pro-capite del 2000 ai 46 litri attuali. Le abitudini alimentari subiscono delle modifiche, come nei ristoranti ove più che bere si degusta (questo dal nostro punto di vista è un aspetto positivo) e si attenua la disponibilità a pagare cifre alte per una bottiglia di vino.
Continua la lenta flessione del Vigneto Italia (vedi n. 62 della Rivista), ma nel Lazio è un vero tracollo (circa 3.200 ettari in meno nel 2006 rispetto l'anno precedente).
Occorrono, pertanto, azioni sul mercato estero per conquistare altri Paesi. Sul mercato nazionale va improntato un miglior coordinamento dell'offerta e vanno studiate nuove strategie. Nel Lazio e in particolare nel comprensorio dei Castelli Romani si studia il "Morellino di Scansano", in altre parole come riorganizzare la filiera vitivinicola prendendo ad esempio la pratica di valorizzazione del territorio e del vino docg Morellino, argomento che svilupperemo nei prossimi numeri della Rivista. Oggi desideriamo ricordare che i consumi di vino sono, tra l'altro, ampiamente legati alle radici del territorio, alla leggenda, alla storia da narrare, alla comunicazione in genere e al marketing, alla personalizzazione del prodotto, al turismo enogastronomico. Sforziamoci di "capire cosa vogliono questi fatidici enoturisti". I vini dei Castelli non hanno più nulla da raccontare? Allora possiamo chiudere bottega!

PICCOLA GUIDA ALLA DEGUSTAZIONE DEI VINI

Su dieci persone che assaggiano vino, ben difficilmente ve ne sono due o tre che sanno comprendere le singole caratteristiche organolettiche di base. Tutti sanno dire se quel vino è buono, discreto o cattivo, pochi sanno dire il perchè.
Sono numerosi, però, gli intenditori potenziali che con una sufficiente pratica, accompagnata da nozioni tecniche e congrui consigli, hanno la possibilità di raggiungere una discreta preparazione.
Iniziamo a fornire, da questo numero della rivista, alcuni elementi che possono aiutare il lettore (appassionato e attento alla degustazione) a "comprendere il vino" e a saperlo valutare nel modo migliore. A scanso di equivoci e di malintesi, precisiamo subito che chi desidera diventare un esperto enologo o un degustatore professionista, ben altre vie deve seguire, quali scuole, istituti enologici specializzati e università.
La degustazione di un bicchiere di vino prevede regole precise: bere di colpo è sbagliato, bisogna sorseggiare (centellinare il vino). In realtà bere è l'ultimo atto dell'assaggio, perché nell'ordine va prima attentamente valutata la limpidezza e poi il colore (distinguendo in queste osservazioni visive la spuma e la fluidità). Si passa quindi alla percezione dell'odore e del sapore.
All'interno della Scuola Enologica di Conegliano Veneto esiste la seguente scritta murale: "Ad degustandum vinum oculos, nares, palatum exercere memento" (Per poter degustare il vino ricordati di esercitare gli occhi, le narici ed il palato).
Il vino non è solo una soluzione di alcool, ma è una bevanda biologicamente vivente con alcoli, zuccheri, sali organici e minerali, lieviti, acidi, sostanze azotate, enzimi, eteri, ecc. In altre parole il vino è un prodotto in continua evoluzione, ove possono essere presenti più di quattrocento sostanze. (continua)

 

BIBLIOGRAFIA

  • Quaderni di enologia:Come è questo vino? Degustiamolo insieme/Enopanorama, Enoclub Castelli Strade e Vini, 2007
  • Vino per hobby/Sea

 

CONOSCIAMO I NOSTRI VINI: VELLETRI ROSSO D.O.C.

  • vitigni: Sangiovese, Montepulciano, Cesanese comune e/o di Affile. Possono concorrere alla produzione anche Bombino nero, Merlot e Ciliegiolo;
  • zona: Velletri, Lariano e, in parte, Cisterna di Latina;
  • tipologia: rosso normale o amabile, rosso riserva;
  • caratteristiche organolettiche: colore rubino più o meno intenso, tendente al granato nel tipo riserva; odore vinoso intenso, etereo per il tipo invecchiato. Sapore secco o amabile, vellutato, armonico, giustamente tannico. Alcool minimo per il normale: 11,50%. Alcool minimo per il tipo riserva: 12,50% con invecchiamento minimo di due anni;
  • abbinamento gastronomico: carni rosse e bianche, abbacchio alla cacciatora, salsicce, porchetta;
  • temperatura di servizio: 18-20° C.

 

GLOSSARIO

  • Acerbo o aspro, vino che presenta una acidità allegante come di frutta acerba;
  • acescenza, malattia del vino dovuta a batteri del genere Acetobacter che, soprattutto nei vini poco alcolici e con bassa acidità fissa (vini strutturalmente deboli), trasformano l'alcool in acido acetico;
  • agro-dolce, sapore di un vino malato (agrodolce appunto), disgustoso e con odore e sapore acetoso e di fruttato;
  • allappante, vino con sapore ruvido e aspro caratterizzato da un eccesso di tannino;
  • tannico, vino astringente (allappante) ricco di tannino, ovvero di quei composti fenoli

 

Per la rubrica Enogastronomia - Numero 68 febbraio 2008