Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Primo piano

Gli spazi della lettura

Ci sono progetti tenuti nel cassetto, che ogni tanto riemergono, fanno capolino, chiedono udienza per essere accolti e realizzati. Non ci riescono nella forma originaria, ma le loro radici, comunque alimentate, si incrociano con altre istanze e bisogni di cambiamento, producendo esiti a volte inaspettati.

Uno di questi progetti, caro ai bibliotecari del Sistema S.B.C.R., è quello di istituire, tra i servizi permanenti delle biblioteche l'angolo per la lettura ad alta voce: un luogo attrezzato, accogliente, crocevia per gli scambi di letture, per i consigli intrecciati di libri particolarmente amati, per letture improvvisate o preparate, in cui la voce dia corpo a pensieri, immagini, sogni che albergano nei cuori e nelle menti dei lettori.

Difficoltà oggettive, urgenze diverse hanno sempre rinviato la realizzazione di tale proposito, ma nel frattempo altre istanze provenienti da un dibattito sempre in corso sul ruolo e sull'identità di una biblioteca pubblica, ci portano a riconsiderare il tema della lettura, del rapporto lettore-libro e degli spazi offerti per tale incontro all'interno del luogo per eccellenza ad essi dedicato: la biblioteca.

L'affermazione rischia la banalità; eppure, se attentamente analizzate, le implicazioni che simili argomenti generano per il funzionamento, l'organizzazione, la proposta culturale della biblioteca pubblica sono molteplici e si vanno ad incrociare con il più generale dibattito, non solo italiano, sull'identità dell'istituzione bibliotecaria.

In altri numeri del giornale abbiamo iniziato a parlare delle biblioteche a tre livelli che, nella loro organizzazione, rivoluzionano il rapporto utente-documento, abbiamo raccontato di un progetto ancora in corso Piccoli lettori crescono che attribuisce alla lettura ad alta voce una valenza forte nel percorso di formazione del giovane lettore, abbiamo ospitato nella biblioteca di Genzano la Conferenza del Prof. Alfonso Berardinelli Elogio della lettura ad alta voce che nel sottotitolo Come comunicare con gli altri attraverso il libro la dice lunga sul potere comunicativo di questa singolare e non diffusissima esperienza e alcune delle nostre biblioteche, pur strutturate sul modello della public library, timidamente sovvertono gli spazi e gli orari, attrezzano scaffali tematici, coniugano lo stare insieme del caffè al godimento di un testo e di una musica - vedi le manifestazioni legate alla biblioteca fuori orario - espongono strategicamente libri e documenti emulando boutiques e supermercati, con l'obiettivo di lasciarsi alle spalle, quando tempi e risorse saranno maturi, il vecchio modello di collocazione dei materiali documentari, perché quello era destinato a soddisfare prima di tutto il bibliotecario, in quanto detentore e custode del posseduto della biblioteca e solo in seconda battuta, e con la mediazione del bibliotecario stesso, il nostro lettore.

Si tratta di suggerimenti discreti, spunti, suggestioni che non ci stanchiamo di porre all'attenzione dei nostri lettori - bibliotecari, insegnanti, studenti, amministratori, cittadini non indifferenti al richiamo del libro, cittadini che amano vivere e partecipare di una comunità - che ci auguriamo prendano corpo e riscuotano consensi, perché abbiamo l'ambizione di disegnare nuovi scenari per le biblioteche, nuovi profili1, finalmente riconoscibili e riconosciuti come parte integrante e distintiva di questo territorio.

Per la rubrica Primo piano - Numero 9 maggio 2002