Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

La posta dei lettori

Grande Fratello


Amo leggere e amo i libri. Nutro nei loro confronti una vera perversione, amandone persino la loro fisicità, il peso, la forma, il colore, l'odore. Perciò è inevitabile che un romanzo come Fahrenheit 451 sia ben presto diventato parte della mia biblioteca. Allo stesso modo è inevitabile che sia stato uno dei libri che più ho consigliato ad altri.
Qualche giorno fa, ho letto con attenzione la recensione (invito alla lettura?) che il vostro giornale ha pubblicato a cura di Luca Onorati.
Con grande stupore e preoccupazione ho perciò scoperto che c'è un oscuro (mica tanto....) "Grande Fratello", che ogni giorno mi somministra un terrificante elettroshock, al puro scopo di annichilire la mia debole volontà di spettatore passivo, allettata da golosi e succulenti manicaretti televisivi e dal piacere ingordo di una comoda poltrona.
In preda ad un attacco di ira e di comprensibile sdegno, mi stavo perciò per lanciare contro il terribile mostro elettronico, con in mano la saldatrice a gas, con la quale mi diletto nel fai da te, per reagire con furore rivoluzionario (novello Montag!) e procedere senza indugio alla sua distruzione mediante ecpirosi catartica, quando l'Onorati mi avvertiva della presenza di numerose riserve, veri luoghi della salvezza della cultura: scuole, biblioteche e librerie. Meno male che ancora c'è qualcuno che ci difende!!
A questo punto mi sono bloccato e di corsa mi sono diretto nel più vicino tempio di culto del libro, dove mi sono potuto rifornire di ottimo ossigeno culturale: quattro libri della collezione Harmony desire, un saggio interessantissimo sull'influenza dei neutrini solari sulla forma della nostra anima, una bella biografia autografa sui primi quarant'anni di una nota presenzialista televisiva ed infine l'ultimo bestseller dello specialista dell'orrore.
In seguito mi sono barricato in casa per svolgere con dedizione il processo di "acculturamento". Purtroppo, però,dopo una settimana più che il cor potè la fame e dunque ho ceduto all'astinenza riaccendendo il temuto apparato di condizionamento.
Così mi sono cibato passivamente un documentario, di sicuro fazioso, in cui il popolo di eroi, artisti, scienziati, naviganti e trasmigratori era dipinto come una massa di proletari straccioni che fino agli anni settanta migrava all'estero per non morire di fame. Poi un altro documentario ricco di osceni riti di accoppiamenti fra animali marini dell'artico, quindi un film di tipica matrice sovversiva in cui la Sicilia degli anni settanta era popolata da individui senza scrupoli, detti mafiosi. Nel film il protagonista, un giovane estremista, non faceva altro che prendersela per radio con il povero zio che aveva la sola colpa di abitare a cento passi da casa sua e che alla fine giustamente perdeva la pazienza.
Ma il colpo di grazia è stato un noto imbonitore (lo stesso che per radio aveva osato stuprare "I Miserabili" di Hugo leggendolo a tarda notte. Sacrilegio!), che spiegava come fosse manicheo (ho cercato il termine su quell'altro mostro che è Internet, trovando tutta la storia della setta, ma non ne ho capito il senso rispetto alla TV) il vedere nella TV e negli altri media dei nemici della cultura, invece che degli alleati ed invitava a battersi per dare sempre più spazio alla televisione di qualità, che pure, a suo dire, già esiste.
Di fronte a cotanti argomenti così seduttivi la mia volontà era ormai annullata e avrei ceduto per sempre alla lobotomizzazione, se non fosse stato per una telefonata di un amico, assai saggio, che si era già liberato dell'infame strumento omogenizzatore di coscienze e che vive una vita ritirata in campagna, fra cibi vegetariani, bioenergie e soprattutto libri.
Scosso dall'apatia ho ammucchiato in giardino computer, radio, videoregistratore e televisione e ne ho fatto un rogo secondo le indicazioni di Onorati. Ho anche misurato la temperatura di combustione che ammonta a circa 700 Celsius; non avendo più computer e non ricordando la formula, non posso purtroppo convertire i Celsius in Fahrenheit.
Ora ringraziandovi vi lascio per recarmi in giardino a fare gli esercizi, riportati nel già citato libro, per modellare la mia anima attraverso i neutrini solari.
Speriamo che le figure del libro mi aiutino ad assumere correttamente la posizione del "loto piangente".
Per il resto carthago (oops!) televisione delenda est!
Cordiali saluti

PS. Che dire dei Cinema? Non notate una somiglianza fra il grande schermo e gli schermi casalinghi di Bradbury? Onorati, io proporrei anche per loro il rogo! Che ne dice, la organizziamo una bella squadra d'assalto?

Per la rubrica La posta dei lettori - Numero 22 giugno 2003