Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Mediateca

Pinocchio

Italia, 2002
regia: Roberto Benigni
con Roberto Benigni, Nicoletta Braschi, Carlo Giuffré, Kim Rossi Stuart
dvd disponibile presso la biblioteca di Genzano e di Albano Laziale


Dal notissimo romanzo di Collodi, sceneggiato dal regista insieme a Vincenzo Cerami, è certamente il film più fedele al testo originario. Confezione extralusso (si tratta del film più costoso nella storia del cinema italiano con un budget di oltre 40 milioni di euro), costumi e scenografie del compianto, grandissimo, Danilo Danilo, splendida fotografia, musiche suggestive, ottimi effetti speciali, eppure il film non ci convince del tutto.
Tutti i passaggi chiave del libro vengono sostanzialmente rispettati, ma si passa da un episodio all'altro in modo piuttosto meccanico e manca un collante in grado di dare un'anima ad un insieme di belle immagini. In questo senso il film di Benigni, che punta deliberatamente su un approccio fantastico e fiabesco e su un'opulenza visiva barocca, forse troppo scopertamente felliniana, è l'esatto opposto del noto film di Comencini, francescano nelle scenografie e dal taglio realistico e quasi sociologico, ma che ci regala invece momenti di grande intensità e commozione.
Ci saremmo aspettati da Benigni, inoltre, un lavoro meno superficiale sul personaggio: ci vuole molta immaginazione per distinguere il burattino di legno dall'attempato bambino perbene (cinquantenne!). Anche le figure di contorno, che nel libro, e nel film di Comencini, hanno una importante funzione morale, sono ridotti a macchiette: soprattutto la fata turchina, un'assonnata Nicoletta Braschi, che peraltro non è proprio la Fata che tutti ci aspettavamo, o il Gatto e la Volpe (i Fichi d'India, che in teoria sarebbero dovuti essere perfetti). Più riusciti ci sembrano invece il Grillo Parlante (Peppe Barra), Mangiafuoco (Franco Javarone) e soprattutto Lucignolo (Kim Rossi Stuart), l'unico che interagisce ad un livello non epidermico con Pinocchio.
Restano gli indubbi meriti figurativi e almeno un paio di sequenze ispirate che, forse non a caso, non compaiono nel libro: il prologo con l'ingresso in scena del tronco di legno che mette a soqquadro l'intero paese prima di raggiungere la casa di Geppetto; e il finale, quando dal burattino senza vita si stacca l'ombra insolente che insegue una farfalla.
David di Donatello 2003 per le migliori scenografie e costumi a Danilo Donati e Nastro d'argento per la colonna sonora a Nicola Piovani.
Il dvd comprende diversi extra: il backstage, il dietro le quinte, le scene eliminate e le interviste agli attori.

Per la rubrica Mediateca - Numero 32 maggio 2004