RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

La posta dei lettori

Segnalazioni

Ciao, ieri sera sono stato trascinato dalla mia compagna Laura alla mostra LE MANIFESTE dell'UDI a S.Egidio, a Trastevere. Non mi andava per niente ma era l'otto Marzo e non potevo esimermi... Al contrario delle aspettative di una cosa pizzosa ho visto una bella mostra- consigliatela.- ho conosciuto il vostro VIV@VOCE, che mi è molto piaciuto, tant'è che vi scrivo ma sopratutto ho comprato in anteprima (le hanno chiamate "copie staffetta", termine che non conoscevo) il libro di Ilda Bartoloni Come lo fanno le ragazze edizione Baldini Castoldi Dalai. Devo dirvi che è una vera bomba, l'ho finito tutto di un fiato stanotte e adesso ce l'ha Laura che è già arrivata alla seconda storia. Ve lo consiglio di cuore anche per la divulgazione nelle scuole (ovviamente superiori) . Credo che tutte le coppie di ragazzi lo dovrebbero leggere prima che la loro storia diventi definitiva. Un saluto.

Maurizio Ciambella

A metà marzo ricevo una news-letter dalla Ribes edizioni musicali di Genzano con la notizia di un evento di rilievo nel panorama delle biblioteche castellane: una conferenza il 17 marzo presso la Biblioteca di Comunale di Ciampino con l’attore Alessandro Haber, preceduta dalla proiezione di un suo film del 2003 (Scazzo Pazzo) - il primo di cui firma anche la regia - seguita da una conferenza-dibattito con i tre protagonisti del film (Haber stesso, Monica Scattini e Vittorio Franceschi, co-protagoniosta e autore del soggetto). Ci vado con interesse e, oltre alla sorpresa per la bellezza artistica e l’incredibile poeticità del film, che tratta il delicatissimo tema della follia e nasce dall’omonima opera teatrale di Vittorio Franceschi (film - apprendo poi - ingiustamente dimenticato anzi mai pubblicizzato, per il fallimento della casa produttrice poco prima dell’uscita nelle sale), mi cattura anche il sapore nuovo e di ampio respiro dell’iniziativa in sé, presentata e organizzata dal musicista - marinese di nascita - Vittorio Nocenzi, fondatore ed anima dello storico gruppo progressive Banco del Mutuo Soccorso, compositore di musica leggera e colonne sonore e affermato produttore artistico, e ospitata con buon successo di pubblico da una delle nostre più vivaci e frequentate biblioteche. Nocenzi presenta quest’insolito incontro con l’arte cinematografica come quarta tappa di un progetto denominato Marea-L’arcipelago della creatività curato dell’Associazione Evergreen (in collaborazione con la Ribes Ed. Musicali); in quanto direttore artistico - assieme alla saggista Elena Marongiu - dell’iniziativa, che a sua volta si inserisce nel più ampio progetto inter-comunale Officine dell’arte, Vittorio Nocenzi ricorda le altre tre tappe di Marea (l’incontro a Velletri con l’autore e critico televisivo Enrico Ghezzi; quello a Marino con lo scrittore “a tutto tondo” Vincenzo Cerami; l’ultimo a Cinecittà Campus con il musicista cinematografico Nicola Piovani) e si apre ad un discorso interessante sul rapporto dell’interland castellano con Roma e sulle sue potenzialità culturali mal sfruttate e mal valorizzate. Il prestigio, il carisma e l’internazionalità di Roma - osserva Nocenzi - hanno finora quasi sempre scoraggiato i Castelli Romani a competere con essa, per cui i nostri paesi hanno spesso delegato alla capitale la maggior parte della propria vita culturale. Ma egli vede nello scambio di materiale ed esperienze che internet rende possibile la nuova grande opportunità del glocal (globale+locale), per cui chi vive in una grande città del mondo potrebbe avere oggi le stesse opportunità di espressione di chi vive a Ciampino, Velletri, Rocca Priora… se opportunamente stimolato e indirizzato. E nel suo discorso ha a cuore soprattutto i giovani, che hanno bisogno a questo scopo di luoghi dove sistematicamente - e non solo in eventi occasionali come quelli finora “concessi” dalle Amministrazioni - possano prodursi dei seminari, dei cicli laboratoriali seri ed organizzati per imparare con la multimedialità (che è il loro linguaggio) a creare immagini, musica, o i mestieri di fonico, di tecnico di palcoscenico… Con l’idea che la cultura a più livelli (musica, televisione, scrittura, cinema, teatro) possa configurarsi come fulcro di un lavoro sinergico con l’imprenditoria, per stimolare le grandi potenzialità dei giovani del nostro territorio, e in ultima istanza il mercato del lavoro e anche del turismo castellano. Insomma una sede che faccia dei Castelli Romani un luogo con una propria identità che sia all’altezza del proprio passato storico.
E la biblioteca non è un luogo dove accogliere i giovani solo grazie al silenzio e agli strumenti per studiare, ma anche dove offrire loro “cultura” in questo senso più ampio e sinergico. È questa la cultura che sempre più ci sforzeremo di mediare e rendere accessibile nel nostro difficile ma appassionante lavoro di bibliotecari!

Marta Di Flumeri