RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Editoriale

Immagine del convegno del 29 aprile

L’Assessorato alle Politiche Culturali, Comunicazioni e Sistemi Informativi della Provincia di Roma ha lanciato il confronto sui potenziali distretti culturali del territorio provinciale, finalizzato a coinvolgere attori e decisori delle collettività locali, i soggetti territoriali pubblici e privati sull’ipotesi, formulata in fase di presentazione di programma, di guardare all’insieme dell’area vasta provinciale come a un territorio omogeneo nel quale c’è una materia prima, la cultura, che può diventare il motore dello sviluppo locale.
Si stanno avviando dunque una serie di iniziative volte ad affermare il ruolo che la conoscenza e la sua diffusione hanno per la crescita socio economica, attraverso le quali sperimentare nel concreto l’assunto secondo il quale usare, gestire, sviluppare cultura, costruire significati condivisi, dare senso all’agire collettivo può diventare il tratto distintivo di un territorio, può “renderlo competitivo”, aggiungere plusvalenza ai suoi prodotti.
Guardiamo con estremo interesse a tale percorso avviato dall’Assessorato provinciale e ci sentiamo di sottolinearne l’attualità: siamo convinti infatti che di questa competizione positiva le nostre aree hanno bisogno per garantirsi lo sviluppo e la sua sostenibilità, proprio in relazione alle sfide poste dalla globalizzazione.
Non a caso le biblioteche dei Castelli Romani, già da un anno, hanno sentito il bisogno di “riposizionarsi sul mercato” attraverso una ridefinizione della loro mission che, alla luce dell’attuale dibattito che investe nel complesso la nostra economia, tenga conto dei cambiamenti avvenuti in una società che sempre più attribuisce importanza alla conoscenza. Se l’Unione Europea teorizza il passaggio dalla società dell’informazione alla società della conoscenza è necessario capire come, nella reale conduzione della cosa pubblica, tale conoscenza si può favorire e trasformare in creatività, impresa e lavoro. Credo sia evidente a tutti il ruolo forte che in tale contesto possono svolgere le biblioteche per la loro specifica competenza nell’organizzazione e diffusione dell’informazione e della conoscenza.
Il confronto sull’ipotesi distrettuale ha già in parte coinvolto i Castelli Romani, individuati, anche da un recente studio della Regione Lazio, come potenziale distretto culturale in quanto ricco non solo di beni culturali e ambientali, ma anche e soprattutto di forme sistemiche e percorso da una rete di relazioni territoriali non indifferente.
Lo scambio tra Sindaci e Assessori alla Cultura nell’area castellana è partito a Frascati il 14 dicembre 2004 ed è proseguito a Marino il 2 febbraio. In tali occasioni la sfida lanciata dall’Assessore Vita per un salto di qualità nella realizzazione di un sistema locale ha avuto un ulteriore arricchimento nell’incontro svoltosi il 12 marzo a Grottaferrata con l’insieme dell’associazionismo culturale dell’area. L’appuntamento centrale di Roma rivolto all’insieme del territorio provinciale è destinato a mettere a punto le strategie opportune per dare dimensione di rete al complesso dell’iniziativa provinciale in campo culturale.

Per la rubrica Editoriale - Numero 41 aprile 2005