Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Biblioteca di Trimalcione

La ricetta

Crescenti

Tratta dal libro Otel Bruni di Valerio Massimo Manfredi

INGREDIENTI (DOSE PER 1/2 KG)
500 g di farina;
40 g di lievito di birra;
80 g di strutto;
olio per friggere q.b.
sale q.b.

Fate sciogliere il lievito di birra in acqua tiepida. Ponete quindi la farina a fontana e versatevi all'interno il lievito, lo strutto ed un pizzico di sale. Lavorate l'impasto fino a quando sarà liscio ed omogeneo e dopo aver coperto con un telo l'amalgama a cui avrete dato forma sferica, lasciate riposare per circa due ore. Stendete la pasta con un matterello e ricavatene dei rombi. Lasciate riposare per cinque minuti. Scaldate l'olio in una padella e friggete le crescentine, quindi dopo averle scolate, ponetele ad asciugare su carta assorbente. Servite accompagnate da salumi misti, formaggi (stracchino, crescenza, squacquerone) o verdure.

[...] La Clerice, con in mano il mestolo, impartiva ordini alle donne che l'aiutavano a preparare il pranzo: amiche, figlie, parenti. Quella era una delle occasioni più ghiotte per chiacchierare, spettegolare, occuparsi di fatti altrui. Alcune, quelle che di natura avevano le mani più calde, impastavano la farina con le uova finché la massa diventava liscia come il velluto ed era pronta per essere tirata con il mattarello. Si cominciava dai bordi a piccoli colpi ritmati, poi si procedeva verso il centro e poi di nuovo indietro. Quando la sfoglia era diventata abbastanza sottile, veniva avvolta come un pezzo di stoffa attorno al mattarello e fatta rullare avanti e indietro cosicché diventava fine come un velo da sposa, trasparente e dorata, così leggera che volava sul tagliere quando le davano l'onda per stenderla in modo uniforme e senza rughe. Altre preparavano il ripieno dei tortellini tagliando il filetto di maiale, il prosciutto, i tocchetti di mortadella, l'odore appena del salame. Poi, prima di scottare in padella tutto quel bendidio, aggiungevano sale, pepe, e giusto un sentore di noce moscata. [...]

(I brani riportati in corsivo sono tratti da Valerio Massimo Manfredi, Otel Bruni, Milano, Mondadori, 2011)