Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Cinema

Paolo Villaggio a Grottaferrata: Sogni mostruosamente proibiti (1982)


"L'eccentrica Villa Colli, oggi centro sportivo, è la location principale del film insieme alla Chiesa del Sacro Cuore di Gesù"

Palesemente ispirato al film Sogni proibiti (1947) di Norman Z. McLeod con Danny Kaye, è una commedia abbastanza scontata nella trama e nelle gag, che racconta le disavventure del fumettista Paolo Coniglio (Paolo Villaggio), vessato dal suo direttore e dalla dispotica futura suocera (Alida Valli). Per sfuggire alla squallida routine quotidiana, Paolo sogna continuamente ad occhi aperti. Il sogno ricorrente è quello in cui nei panni di un supereroe salva Dalia, la bellissima eroina dei fumetti che ha inventato. Un giorno, mentre fa la spesa al supermercato, Paolo si imbatte in una bellissima ragazza bionda (Janet Agren), identica a Dalia, che lo coinvolge in un giallo tragicomico tra sogno e realtà. Nel cast anche Alessandro Haber nei panni del nevrotico commissario Rovere.

Villaggio ripropone il personaggio grottesco e paradossale che l'ha reso celebre. Paolo Coniglio è infatti palesemente un alter ego di Fracchia e Fantozzi, del quale peraltro quest'anno ricorre il venticinquenario (il primo capitolo della saga del mitico ragioniere usciva in sala nel marzo 1975). Si ripropongono quindi vezzi, mimiche e tormentoni già visti nei primi capitoli della saga fantozziana (e che saranno continuamente riproposti da Villaggio anche negli anni successivi), ed inevitabilmente molte delle gag risultano meno efficaci e divertenti. Tra quelle da ricordare spiccano comunque la scena del balletto, l'interminabile partita a tennis con Borg e sopratutto la partecipazione al super quiz di Mike Buongiorno, dove il nostro eroe deve ricordare i nomi di tutti gli spettatori presenti in un settore della curva ad una partita del Brasile (mitica la domandona finale sul soprannome dell'ultimo spettatore: u Carcamagnu!). Si perde invece quasi del tutto la componente satirica e la critica di costume che invece era stata fondamentale nei primi film di Fantozzi.

Sogni mostruosamente proibiti ci interessa in questa sede per la curiosa location principale che è l'ex Villa Colli, una bizzarra ed eccentrica costruzione realizzata da Claudio Colli, che nel film è trasformata nel fantomatico Gran Hotel Nos Feratu, dove Paolo Coniglio abita con la fidanzata e la futura suocera. Situata a Grottaferrata in Viale San Bartolomeo, 32, vicino alla biblioteca comunale, e per molti anni in stato di degrado prima di essere trasformata in un esclusivo centro sportivo, l'edificio conta di diversi ambienti che ripropongono epoche e stili diversi: da una sala ispirata al Pantheon a quella medievale, dalla sala della caccia influenzata dal Seicento nord europeo alla borrominiana sala barocca. Negli ambienti del piano inferiore troviamo richiami più insistenti alla spiritualità e al misticismo orientale (una delle sale suggerisce un tempio tibetano). Nel film sono ancora visibili alcuni degli arredi ed elementi decorativi (come le belle vetrate) che andranno dispersi nel corso delle successive ristrutturazioni dell'edificio.

Sempre a Grottaferrata nella Chiesa del Sacro Cuore di Gesù in via Antonio Santovetti è girata la sequenza del matrimonio: Paolo sta per sposare la fidanzata Marina (Sophia Lombardo) quando una mutandina rossa tirata fuori dalla giacca al posto degli anelli, gli ricorda improvvisamente che Dalia è in pericolo; abbandona sull'altare la promessa sposa e, dopo essersi liberato della mamma di lei, corre in soccorso della sua eroina.

Un ringraziamento particolare a Cinzia Silvagni che mi ha segnalato le location del film e mi ha fornito il materiale documentario.

________________
Grottaferrata, Villa Colli, facciata
Grottaferrata, Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, interno

Per la rubrica Cinema - Numero 126 luglio 2015