Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Buone pratiche a/r

Prime riflessioni ad un anno dall’avvio di BIM

Il progetto BIM (Biblioteche in Movimento) frutto del gemellaggio tra il sistema bibliotecario castelli romani e i sistemi bibliotecari calabresi - lamentino e vibonese - è giunto oltre la metà del guado e merita alcune considerazioni. Intanto un riconoscimento e un grazie a tutta la struttura operativa del Consorzio e ai colleghi calabresi per essere riusciti, con il treno in corsa e in salita, a svolgere il lavoro di trasferimento - il progetto prevede infatti che il Consorzio trasferisca in Calabria alcune delle pratiche di successo dell'SBCR- secondo i tempi e le modalità approvate nell'ambito del DPS AGIRE POR 20017/13. Un riconoscimento che lo stesso Ministero dello sviluppo economico ci ha fatto pervenire indicando la nostra esperienza come una di quelle virtuose, sulle quali punterà senz'altro nel predisporre i bandi della programmazione 2014/20.
Il Consorzio SBCR considera quindi e vuole fare di questa esperienza una nuova opportunità per allargare la sua presenza e la sua originale riconoscibilità nel panorama nazionale delle biblioteche pubbliche. Tale considerazione non è affatto da trascurare non solo per le eventuali risorse economiche che potrebbero arrivare a sostegno del progetto della Grande Biblioteca dei Castelli Romani, ma perché tali riconoscimenti si sommano ad una serie di sollecitazioni che ci provengono da più parti d'Italia per conoscere più da vicino la nostra esperienza e utilizzarne i risultati. Non solo quindi dalla Calabria, ma dal sistema bibliotecario sud pontino, a quello del nord ovest di Milano passando per Roma, Verona e Trento, le innovazioni introdotte dal nostro modello di biblioteca pubblica sono oggetto di interesse, curiosità e grande considerazione. Questo non significa che gli scambi e i rapporti con altre realtà bibliotecarie siano a senso unico, al contrario la trasferibilità di un'esperienza implica per chi la compie riflettere e ragionare su di essa, coglierne non solo la positività ma i margini di miglioramento, significa saperla adattare ad altre realtà spesso profondamente diverse pur se con presupposti di similarità, obbliga a continui aggiustamenti lungo il percorso di trasferimento. Tutto questo fa crescere competenze e capacità che ritornano all'ente da cui si è partiti.

Per la rubrica Buone pratiche a/r - Numero 124 febbraio 2015