RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

BiblioUp Festival

Pensieri per noi

Andrea Camilleri “Io sostengo la Grande Biblioteca dei Castelli Romani”

Trascriviamo fedelmente le parole che Andrea Camilleri ci ha regalato nell’incontro del 9 Ottobre. Per questo, infinatamente grazie!

«In un momento nel quale lo Stato italiano, il Governo destina alla cultura cifre da prefissi telefonici, cioè a dire considera la cultura più come un peso che come una necessità, è straordinario che la richiesta di cultura nasca dal basso, cioè nasca dai Comuni, nasca da iniziative private, da gente che si mette assieme per fare cultura, per produrre cultura, perché sanno benissimo che la cultura è necessaria come l'acqua per lo sviluppo di una Nazione, di uno Stato. E allora, in questo quadro desolante, brilla proprio come una stella l'iniziativa della Grande Biblioteca dei Castelli Romani, vale a dire un Consorzio che tra 17 Comuni dei Castelli assembla 24 biblioteche come se fossero un'unica biblioteca con più punti di accesso. E questo già di per sé sarebbe un fatto importantissimo, se non ci fosse un'ulteriore geniale invenzione, all'interno di questa grande biblioteca, vale a dire la Biblioteca diffusa. Che significa? Significa che la biblioteca non è soltanto il luogo, l'edificio dentro il quale uno deve recarsi per andare a consultare dei libri oppure per lavorare su internet; è la biblioteca che esce fuori, e si installa nei luoghi più impensati, trovando - quando la trova - la collaborazione di aziende o di organizzazioni o di negozi che accettano di destinare uno spazio e delle risorse alla cultura, alla biblioteca. Quindi sono dei punti di biblioteca all'interno di posti dove mai ci si sarebbe sognato di trovare un luogo di diffusione della cultura. Si tratta per esempio di aziende, oppure si tratta di ospedali, o di altri luoghi, soprattutto servendosi della tecnologia più avanzata, cosa che consente tra l'altro l'abolizione del grande spazio che fino ad oggi era necessario per il cartaceo, cioè a dire per la biblioteca fatta di libri di carta. Invece oggi, tecnologicamente, si può avere un'enorme biblioteca in un piccolissimo spazio. Ecco: questa iniziativa - già di per sé è miracoloso il fatto che 17 Comuni riescano a mettersi d'accordo per produrre cultura! - è un esempio, credo, che non ha precedenti in Italia; ed è un esempio che va seguito. Se la biblioteca è diffusa, occorre che ci sia la diffusione della iniziativa della biblioteca diffusa: cioè io vorrei che il Festival che è stato organizzato per il 24, 25, 26 di Ottobre e che sarà una grande manifestazione non solo culturale ma anche un'occasione di incontro, di discussione, di divertimento - sempre nell'ambito culturale - possa essere l'occasione di far conoscere questa splendida, incredibile iniziativa a tutta l'Italia, e che costituisca un centro di "infezione", cioè che diventi "infettiva"! in maniera che altri Comuni della nostra Italia possano consociarsi seguendo l'esempio dei Comuni dei Castelli Romani e creare qualche cosa di simile, perché è proprio in questi momenti di crisi economica - che finisce per forza di cose per ribaltarsi in una crisi di valori, in una crisi di conoscenza, in una crisi di comunicazione, in una crisi di cultura - è proprio in questi momenti che questa spinta dal basso verso la cultura va promossa, seguita da tutti e quanto più possibile - come ho detto - imitata. Io sostengo le biblioteche! Grazie a tutti coloro che hanno creato la Grande Biblioteca dei Castelli Romani!»

Per la rubrica BiblioUp Festival - Numero 122 ottobre 2014