Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Musica

Il pianoforte racconta i Castelli Romani

Ruggero De Angelis: il canto antico della badìa di San Nilo per tutti

Una millenaria abbazia a Grottaferrata e la sua vita religiosa che i monaci conducono in rito bizantino-greco, ancor oggi celebrato. La tastiera di un organo a canne sonore (o di un pianoforte a corde intonate) che ripropone una melodia cantata e che, con la possibilità esecutiva di due o più suoni contemporanei, ne ripropone l' armonizzazione accordale, della melodia stessa. Un musicista del ventesimo secolo, colto, esperto di studi compositivi e aperto all'innovazione ed alla molteplicità delle strutture del linguaggio musicale, attento pure ad un patrimonio antico di espressione religiosa in musica, meno e quasi niente conosciuta: Ruggero de Angelis, nato in Roma nell'anno 1899, ivi prevalentemente vissuto, deceduto dopo l' anno 1974.

Queste tre realtà a reciproca interazione venute, nel secolo scorso appunto, hanno prodotto la creazione di una ben rara e preziosa raccolta per tastiera, che il compositore De Angelis concepì per organo, ma fissata con scrittura a due pentagrammi musicali (uno in chiave di violino, l' altro in chiave di basso) valevole anche per pianoforte (e perché no? pure per harmonium): questa raccolta è titolata GRATIS ET AMORE DEI e presenta nella pagina di titolo del manoscritto autografo una voluta motivazione che così ci informa:

"Brevi composizioni per organo tratte dall' ottoeco, melodie melurgiche interpretate e armonicamente integrate onde, con la mediazione della voce dell' organo, possano diffondersi anche fra coloro che non hanno la ventura di ascoltarle dalle voci umane degli incantevoli cantori della Badia di San Nilo."

L' intento di offrire ad un qualsivoglia musicista, "a sua disposizione", purché mediamente abile, il repertorio della secolare melurgìa, cantata dai monaci in abbazia; a disposizione quindi, e anche, di chi non possa in loco recarsi o di chi, semplicemente, ne abbia voglia di conoscenza, «artigianàto» dalle proprie mani. Il nome di essa melurgìa è "oktoècho", dall' originante termine in lingua greco-antica, periodo bizantino, translitterato in caratteri latini. Esso termine significa "otto ri-suoni", quelli usati per scandire le ore del giorno e le loro rispettive funzioni; si compone di


Idiomeli I, II, III, IV, V
Idiomeli del mattutino
Idiomeli del Vespero I, II, III
Laudi .
("Idiomeli" significa "canti propri", nel senso di appropriati.)


Quanti, non solo fra gli abitanti di Grottaferrata, ma anche dei Castelli Romani hanno mai ascoltato detti canti?
Qui interessa evidenziar la individuale, sincera, estasiata intenzione musicale di «portar fuori le mura», «pro omnis», quanto lì, nella «petrosa» abbazia di san Nilo è da secoli tramandato.

Ma a questo punto è opportuno raccontar: chi è Ruggero De Angelis, romano et musicista? Come è venuto ad erudita conoscenza dei canti nell'abbazia di san Nilo, a Grottaferrata? perché ne ha concepito una riproposizione per tastiera (organistica o pianistica o simile) con appropriata armonizzazione in stile?

Come abbiamo già riportato egli nasce in Roma l' anno 1899 e quivi avanti porta gli studi di cultura media e poi di universitarie discipline in ingegneria ... oltre a ... la sua propensione è per la musica .... quei veri e propri studi musicali, che lo porteranno, ricordato (anche se poco), a professare come compositore; già nel 1920 scrive Poemetto lirico, strumentalmente ben trattato e audace, per orchestra e voce di tenore, su versi di Luigi Lucatelli, titolato Solitudine. Scrive intermezzi giocosi, fiabe musicali (genere insolito), composizioni per soli, coro e orchestra, musica da camera per vario organico, liriche per canto e pianoforte, brani per pianoforte solo. Ho rinvenuto notizie di esecuzioni e rappresentazioni di suoi opus fino all' anno 1933.

E dopo? Vivendo a Roma, in via Corsica N.°6, continua e continua a scriver musica, abbracciando anche le nuove strutture sonore con Due studi dodecafonici per sette strumenti (1953) e Piccolo concerto per archi (I tulipani) dello stesso anno. E persevera a comporre, con mano leggermente tremula ma decisa nelle intenzioni, anche dopo l' anno 1969, quando l' amata, immortalata di dediche moglie, Giorgina Heusch, viene a mancare. Da quel momento le sue «scritture» andarono raccolte sotto il voluto nome di Postuma. È forse proprio l' ultimo suo cimento quello sui canti dei monaci di san Nilo. Uno sguardo ed un ascolto al cielo per trascendervi?

Alla seconda domanda si può rispondere evincendo che già negli anni cinquanta dello scorso secolo egli conosciuto aveva padre Lorenzo Tardo, studioso, ricercatore in abbazia sulle origini del canto cristiano greco-bizantino e comprovata amicizia avvenne.

Per rispondere all' ultima, l' autografa motivazione sotto il titolo di questa raccolta, ben esplica intento e motivazione, quando appunto scrive "...melodie melurgiche ... possano diffondersi anche fra coloro che non hanno la ventura di ascoltare dalle voci umane degli incantevoli cantori ..."; e la tastiera (o le tastiere) di un organo, (di un harmonium), di un pianoforte ben ne garantiscono la diffusiva riproponibilità.

Notizie biografiche sul Nostro romano non ne troverete altro che in Italia musicale di oggi Dizionario dei musicisti (Roma 1922) di Alberto De Angelis (un allora noto omonimo!), nel Dizionario universale dei musicisti (Milano 1926-29 e 1938) di Carlo Schmidl, nell' Enciclopedia della musica (Rizzoli, Milano 1972-74) e nella prima prima (bipagine) consistente biografia sul Nostro, della qual chi qui scrive è autore, pubblicata dopo il primo rinvenimento del suo corpus compositivo, dal titolo Ruggero De Angelis, musicista romano... alle Terme di Diocleziano, pubblicata su Lazio ieri e oggi, Anno XLIX n.1 (578), gennaio 2013, per la Casa Editrice Edilazio in Roma.

Quasi tutto il corpus musicale delle sue composizioni in manoscritto autografo è stato realmente, sorprendentemente ritrovato e onerosamente salvato da chi scrive, fra il 4 settembre 2012 ed il 23 luglio 2013, dai banchi librari ed altro in via delle Terme di Diocleziano a Roma. Copia della raccolta di canti GRATIS ET AMORE DEI ho personalmente depositato presso l' archivio della stessa Abbazia di san Nilo, detta Monastero Esarchico.

C' è da chiedersi come mai un compositore dalla esperienza di stili, qual risulta esser De Angelis, forte di studi e applicazione creativa anche del contrappunto polifonico di scuola italiana e autore di «rispettose» rielaborazioni di oratori del XVII secolo, ebbene, si avvicini e si estàsi con la musica sacra di rito e provenienza àlteri, non di rito e provenienza cattolica romana.

Qui basti a noi ricordare e, perché no? risuonare quanto in lui stato d' animo incantato generò, sia in sede originaria, la badìa di san Nilo a Grottaferrata, sia «a casa nostra»... magari sulla nostra tastiera, circondati da attenti ascoltatori.
Suono raro di lontana tradizione, eppur a noi così vicino. (Anche questo può accadere nei Castelli Romani.)
ROMA, addì 17 ottobre dell' anno MMXIII

Per la rubrica Musica - Numero 118 novembre 2013