Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Cibo per la mente

Il sale della vita

"Questo libro vuole invitare tutti i lettori a non riconoscere soltanto quella piccola e candida porzione di infanzia che portiamo dentro di noi, ma tutto il grande paesaggio di affetti che ci plasma e continua a plasmarci in ogni istante come gli esseri sensibili che siamo. Per non lasciarci completamente obnubilare dagli obiettivi che ci poniamo - la carriera, le nuove imprese, i ritorni materiali - perdendo di vista quell' "io" che è la vera posta in gioco."


"Brevi momenti di felicità che danno il sale alla vita", così Francoise Héritier si racconta nel suo libro. La scrittrice è stata allieva di Claude Lévi-Strauss a cui è succeduta nella cattedra di Antropologia sociale al Collège de France dove dal 1998 è professore onorario. I suoi libri sono stati tradotti in più di dieci lingue e Il sale della vita è stato un caso letterario in Francia. Istantanee della propria esistenza, scomposta nel gioco degli attimi, la vita di Françoise Héritier è ancora più sorprendente perché è uguale a quella di tutti. "Ci sono momenti di leggerezza e di grazia nella nostra esistenza, al di là delle occupazioni, al di là dei sentimenti forti, al di là degli impegni. Piccole cose che tutti possiamo gustare: è il sale della vita".

In tal modo Héritier svolge un monologo interiore tra associazioni di idee, immagini, emozioni, aspirazioni, ricordi che nutrono la nostra anima, che si alternano e che spesso si prestano a essere condivisi. Una trama intessuta di brevi momenti di felicità, di sorpresa, di ispirazione. Nessun cedimento all'evocazione, piuttosto una descrizione di qualcosa che si trova dentro ed è in ogni momento pronto a uscire fuori, davanti a una persona, a un sorriso, a un'immagine. "In questi momenti - dice la scrittrice - mi vengono alla mente foto di film, emozioni o rappresentazioni del passato che si rapportano a quello che ho appena visto. Le vacanze, i libri, gli amici, un pranzo in riva al mare, la maionese fatta in casa, un film con Audrey Hepburn, la tromba di Chet Baker, un caffè al sole, le dune di Dakar, una foto in bianco e nero di tanto tempo fa, una serata speciale sotto la pioggia sottile di Parigi...". Il sale della vita di Françoise Héritier è un "piccolo taccuino di intuizioni" che sta incantando milioni di lettori nel mondo.

Lo spunto per la stesura di questo testo è stato l'aver ricevuto una cartolina dalla Scozia da parte di un amico, che sosteneva di aver "rubato" una settimana al suo consueto lavoro per concedersi una vacanza. Francoise Héritier non condivide e gli risponde con grazia e sensibilità, facendogli capire quanto siano importanti "le cose piacevoli alle quali aspira il nostro essere più profondo. Se considerate il vostro tempo come rubato da qualcuno non potete apprezzare più niente della vita. Non potete più apprezzare quelle cose che danno il sale alla vita".

Spostandosi con grazia tra l'intimo e l'universale, tra il comune e lo straordinario, tra il sensuale e lo spirituale, Héritier ci regala una riflessione unica e commovente. Un gioco di rimandi e associazioni condotto con l'ironia e la finezza della grande intellettuale, e con la forza di chi ha vissuto e vinto la malattia, addentrandosi dove il buio è più fitto senza smarrire il senso di quanto sia fragile, ma pervicace, la felicità. Francoise Héritier firma il suo primo bestseller a quasi ottant'anni e trattasi di una poesia in prosa, di un gioco intellettuale, di una lunga lista di momenti che rappresentano il sapore dell'esistenza.

In una intervista di La Repubblica le è stato chiesto il perché di questa parentesi futile tra i suoi scritti: "È una flânerie quasi filosofica - ha risposto - attraverso l'esperienza ordinaria della vita. Mi ricollego a quello che sosteneva, nel Settecento, Étienne Bonnot de Condillac. Il mondo esiste nei nostri sensi, prima di esistere come un tutto ordinato nel nostro pensiero. Non parlerei di futilità perché il viaggio interiore attraverso emozioni e percezioni è un modo di esplorare la nostra identità. È una forma di verità. Siamo fatti dell'accumulo di queste esperienze. La nostra anima è il nostro corpo". E continua così: "C'è una leggerezza, una grazia speciale nel puro e semplice fatto di esistere, al di là di tutti gli impegni professionali, dei sentimenti intensi, delle lotte politiche e sociali. Gli avvenimenti si dileguano, però resta l'essenziale, scritto nel corpo, e per farlo risorgere basta il fascino furtivo di una reminiscenza, il fremito di una sensazione, la forza incredibilmente vivida e a volte incomprensibile di un'emozione. Il piacere di mangiare ciliegie direttamente dall'albero non è universale? Ho volutamente eluso le gratificazioni intellettuali, l'amore, il sesso, per dedicarmi a sensazioni minime, apparentemente irrilevanti. Mi scrivono lettrici e lettori di tutte le età per ringraziarmi".

 


BIOGRAFIA

Francoise Héritier nasce il 15 novembre 1933, è un'antropologa e etnologa francese.
Successe a Claude Lévi-Strauss presso il Collège de France, nella cattedra di "Antropologia sociale". Proprio Lévi-Strauss la vedeva come suo successore.
Esponente dell'antropologia strutturalista, Héritier ha condotto molte ricerche etnologiche in Africa per poi specializzarsi negli studi di genere e indagare la costruzione sociale della differenza tra maschile e femminile, alla quale ha dedicato numerosi saggi.
In continuità col principale teorico dello strutturalismo, Françoise Héritier approfondisce la teoria dello scambio delle donne e quella della proibizione dell'incesto tra gruppi umani.
E' membro del Comitato francese per la Cultura della Pace e della Non-violenza.
E' stata insignita di Gran Croce dell'Ordine Nazionale del Merito.

 


BIBLIOGRAFIA

  • Étienne-Émile Baulieu, Francoise Héritier, Henri Leridon (a cura di), La contraccezione, coercizione o libertà?, Parigi, Editions Odile Jacob, 1999
  • Sulla violenza, Parigi, Editions Odile Jacob, 1999
  • Françoise Héritier e Margarita Xanthakou (a cura di), Corpo e affetti, Parigi, Editions Odile Jacob, 2004
  • Dissolvere la gerarchia. Maschile/Femminile II, Milano, Raffaello Cortina, 2004
  • Maschile e femminile. Il pensiero della differenza, Roma-Bari, Laterza, 2006
  • Uguali e diversi: Interviste con Caroline Broué, La Tour d'Aigues, Editions de l'Aube, 2008
  • Uomini, Donne: la costruzione della differenza, Parigi, Le Pommier Edition, 2010
  • Françoise Héritier, Michelle Perrot, Sylviane Agacinski, Nicole Bacharan, Le donne più belle della storia, Parigi, Seuil, 2011

 

Per la rubrica Cibo per la mente - Numero 115 aprile 2013