RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Biblioteca di Trimalcione

Orecchie di elefante (Gush-e fil)

[…] Nella prima settimana di attività i clienti del Caffè Babilonia si potevano contare sulle dita di una mano. Nel giro di un mese, però, le persone che entravano nel locale ogni giorno erano almeno una decina. Altri, più titubanti, si fermavano incuriositi davanti alle vetrine ma poi, attratti dal luccichio dei samovar e dal profumo delle orecchie di elefante fritte, entravano almeno per dare un'occhiata.
Gush-e fil , o orecchie di elefante, parenti delle frittelle, vengono dorate nell'olio bollente e grondano di ogni delizia proibita. La loro forma ricorda un grande fiocco, molto simile alle farfalle di pasta, ma il sapore è quello della famiglia dei krapfen. Di solito i gush-e fil vengono preparati nei periodi di festa, quando la soddisfazione procurata dalla loro semplicità non trova rivali fra i dolci più elaborati. […] Marjan aveva deciso di preparare le orecchie di elefante per festeggiare la buona stella che le aveva seguite da quando si erano trasferite a Ballinacroagh, quasi un mese prima. Ormai avevano diversi clienti fissi per il pranzo, e anche la nuvola di tristezza che aveva accompagnato Bahar per le prime due settimane si stava disperdendo. Chissà, pensò Marjan, forse stavolta le cose avrebbero davvero funzionato. […] Le ordinazioni rallentarono dopo pranzo, dando a Marjan il tempo di terminare l'ultimo gruppo di orecchie di elefante. Quelle del mattino erano già finite, divorate dai bambini della scuola, che avevano rinunciato alle solite merendine appiccicose per quei dolci friabili. Presto i maniaci del tè pomeridiano e qualche passante avrebbero di nuovo ripulito i vassoi d'argento coperti di baklava , di zulbia fritte, di biscotti tipo waffel e di orecchie di elefante, quindi doveva tenersi pronta. Marjan immerse due pezzi di impasto a forma di fiocco in una padella piena di olio bollente per un minuto, poi li trasferì con una paletta sulla carta assorbente. L'olio in eccesso sgocciolava abbondantemente e veniva subito assorbito dalla carta. Quando i dolci si furono raffreddati, li cosparse con una miscela di zucchero e cannella che le fece pizzicare le narici. Marjan adorava quelle frittelle sin da quand'era piccola. E un po' d'olio una volta ogni tanto non aveva mai fatto male a nessuno. A meno di non stare troppo vicini alla padella, certo….

Ingredienti

1 uovo, 1/2 tazza di latte, 1/4 di tazza di zucchero, 3 tazze e 3/4 di farina 00, 1/4 di tazza di acqua di rose, 1/2 cucchiaino di cardamomo macinato, 6 tazze di olio vegetale.

Per guarnire

1 tazza di zucchero a velo; 2 cucchiaini di cannella macinata.

Procedimento

Sbattete l'uovo in una terrina. Aggiungete a poco a poco il latte, la farina, l'acqua di rose e il cardamomo, lavorando fino a ottenere un impasto morbido e liscio. Stendetelo con il matterello infarinato su una superficie pulita fino a ottenere una sfoglia sottile come carta. Utilizzando il bordo di un bicchiere con l'apertura larga o una tazza, tagliate un tondo, che stringerete poi al centro con il pollice e l'indice per modellare una specie di fiocco. Mettete da parte. Ripetete l'operazione fino a terminare tutti i tondi (circa 15). Scaldate l'olio in una padella con i bordi alti. Friggete ogni tondo per 30 secondi per parte. Disponete le frittelle su della carta assorbente a raffreddare. Cospargetele con lo zucchero a velo e la cannella, che avrete nel frattempo mescolato insieme.

Tratto da: Marsha Mehran, “Caffè Babilonia” , Vicenza, Neri Pozza, 2005