Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Storia locale

George Sand

Rifugiata nel verde di Frascati alla ricerca di un nuovo linguaggio

La scrittrice romantica Amantine Aurore Lucile Dupin(1) utilizzò per la prima volta lo pseudonimo George Sand nel 1831 quando uscì il suo primo romanzo Rose et Blanche: pubblicare con un nome maschile le permise di avere una libertà espressiva, che spesso era concessa ai soli scrittori e non alle scrittrici. Nacque a Parigi nel 1804, ma trascorre la sua infanzia a Nohant, un paese dell'Indre, dipartimento della Francia Centrale, nell'omonimo castello di proprietà della nonna paterna, che alla sua morte avrà in eredità. Qui la nonna le mise a disposizione la vasta biblioteca della villa e le consentì di vestirsi da ragazzo abiti più pratici per le corse sui prati, le cavalcate e la caccia, ma soprattutto le trasmise l'amore per gli scrittori e poeti italiani che influirono molto sulla sua formazione. Tra tutti, Tasso e Dante. Queste letture stimolarono la viva immaginazione della scrittrice che si esaltava di fronte alle meraviglie della natura. Così la foresta e la campagna di Nohant diventavano incantate e ciascun albero si animava di vita propria. La visione di questa natura fantastica l'accompagnerà per tutta la vita e la vita in campagna dei primi anni di infanzia segnerà profondamente la scrittrice nel rapporto con il paesaggio e la natura, tanto che il tema della vita agreste venne ripreso spesso nelle sue opere a cominciare dal romanzo forse più conosciuto La mere au diable, dando vita al genere del "romanzo campestre". In questa opera come in altri racconti successivi vengono espresse chiaramente le sue idee legate alla protezione della natura nella sua libertà e naturalità, che non deve essere sottoposta e trasformata spasmodicamente dall'uomo.
Queste sue convinzioni e affermazioni faranno di lei un'antesignana delle moderne posizioni ambientaliste ed ecologiste e una sostenitrice della libertà espressiva delle donne, con posizioni si può dire femministe ante-litteram, suffragate dalla sua stessa condotta di vita, spregiudicata e libera che la rese famosa oltre che nel mondo letterario e culturale, soprattutto in quello politico della Francia e dell'Europa di metà ottocento.
Come ogni intellettuale dell'epoca, nel 1833 George Sand partì per il suo primo viaggio in Italia, accanto ad Alfred de Musset e durante il suo soggiorno italiano scrisse l'opera Lettres d'un voyager nella quale descrisse l'Italia che finalmente riuscì a vedere dopo averla conosciuta attraverso scritti e racconti. Ma è il secondo viaggio, all'età di cinquant'anni che segnò profondamente la scrittrice: siamo nel 1855, il profondo dolore per la morte della sua nipotina Ninì le tolse anche la voglia di scrivere e un altro soggiorno in Italia, secondo il suo nuovo compagno Alexandre Manceau, avrebbe potuto essere per lei un'ottima cura per superare il grande dolore e per farle riprendere l'inchiostro.
Così avvenne. Infatti George Sand dopo il viaggio scrisse il saggio I giardini in Italia(2), rimasto inedito per oltre un secolo e il romanzo La Daniella, entrambi ambientati a Frascati (3).
I giardini in Italia, scritto al rientro in Francia, non è un diario di viaggio, né una relazione dettagliata di quanto visto, ma è una sorta di memoria, dove la scrittrice affida alle parole la riflessione sulle problematiche del mondo in cui vive, sulle proprie convinzioni e sui temi dei quali ha sempre meditato, in particolare quello a lei più caro: la natura.
Il testo è diviso in due parti. La prima intitolata I giardini e la seconda I boschi. La prima parte si riferisce al soggiorno che la Sand fece nella campagna romana dopo aver visitato già Roma.
" Nous sommes venus nous installer a Frascati le pays est d'une beautè dont aucun récit ne pourra jamais donner l'Idée"(4). In queste righe è forse contenuto il motivo che l'ha spinta a parlare di Frascati e delle sue ville, piuttosto che delle altre ville dei Castelli Romani che aveva visitato nei giorni precedenti al suo arrivo a Frascati. Prima di parlare delle ville della cittadina castellana, descrive gli elementi principali caratterizzanti il giardino barocco e la struttura generale del giardino stesso. Le "grandi acque" sono l'elemento principale del giardino mentre gli altri elementi diversissimi tra loro per epoca e stile sonno tenuti e legati in un unicum proprio dall'acqua. In poche righe vengono descritti gli elementi principali che compongono il giardino: l'acqua che con fontane e cascate costruisce il teatro, le grotte, le scale, i parterre e i materiali che li compongono, fiori, piante basse, le pacciamature in marmo, ceramica, ardesia., etc. Dopo aver tracciato le linee generali si entra nella descrizione dei giardini delle ville di Frascati, perché, come si accennava prima, sono quelli che, secondo la scrittrice, in Italia costituiscono i migliori esempi di giardini dell'epoca.
Rispetto agli elementi principali vengono individuati due esempi significativi: Villa Aldobrandini e Villa Ruffinella o Tuscolana. Villa Aldobrandini è sicuramente quella che più affascina la scrittrice, non solo per il giardino, ma anche per la posizione dominante che occupa nel paesaggio di Frascati, detta per questo anche villa Belvedere. L'elemento che caratterizza il giardino di questa villa è il teatro d'acqua:" Le più belle girandole della campagna di Roma sono a Frascati nel giardino di Villa Aldobrandini(5)". L'idea iniziale del palazzo che domina il paesaggio. Nonostante le trasformazioni avvenute nel corso dei secoli, intorno alla villa, è ancora centrale nella composizione e nell'assetto urbanistico attuale di Frascati e nel paesaggio circostante. Ciò che cattura l'attenzione di Gorge Sand oltre alla posizione e al teatro dell'acqua, è l'inserimento paesaggistico del giardino e della villa "sotto i fianchi di una montagna splendidamente alberata"(6), dove ancora una volta è dominante il rapporto uomo-natura.
L'uomo si impossessa della natura scavando "la roccia a forma di mascherone" e allo stesso tempo la natura si impossessa dell'opera dell'uomo "i rami cadenti e le piante parassite si sono incaricate di ornare con barba e sopracciglia questo volto fantastico(7), stabilendo così tra uomo e natura un reciproco equilibrio. Il giardino è costituito da una serie di terrazze su una delle quali è posizionata la villa, che imponente domina la piazza di Frascati, legandosi in un rapporto intervisuale indissolubile con il paesaggio circostante. Solo salendo su queste terrazze, o passando all'interno della villa, è possibile vedere l'architettura del teatro d'acqua, che spettacolare appare e stupisce. Nel libro non viene fatto nessun riferimento all'imponenza scultorea delle fontane, ma ne viene preso in considerazione sol "l'ingegno" necessario alla costruzione dei "concerti idraulici", letto ancora come equilibrio uomo.natura.
L'altro esempio citato è quello di Villa Ruffinella o Tuscolana, dove quello che la colpisce è la capacità avuta nel gestire un progetto unitario di grandi dimensioni che "sfugge alla matita per la sua estensione", nel saper armonizzare e raccordare il giardino nel paesaggio nel quale è inserito.
In villa Ruffinella il raccordo era dato dalla ripida salita, disegnata da"iscrizioni monumentali di bosso", con cento nomi illustri di "scrittori classici e poeti consacrati", ma quelli che colpiscono la scrittrice sono i nomi di Rousseau e di Voltaire, in contrasto con "la terra papale" per le loro idee, all'ombra delle quali la stessa Sand si era formata. I nomi formano una sorta di galleria d'arte, creazione molto probabilmente di Luciano Bonaparte, che aveva abitato la villa per lunghi periodi. Sappiamo che la scrittrice visitò anche il giardino di Villa Mondragone, ma di esso non se ne parla esplicitamente, vi è solo un riferimento nella parte I boschi ove si parla della vegetazione arborea presente nella campagna romana. La scrittrice ne aveva parlato invece nelle Nouvelles Lettres d'un voyager riferendosi non tanto alla struttura del giardino quanto alla tipologia di alberi ed in particolare al leccio.
Nel capoverso conclusivo della prima parte emerge il gusto romantico della rovina e dello stato di abbandono, enfatizzato ulteriormente dal ruolo della natura che, nella sua semplicità e libertà ,riconquista lo spazio costruito dall'uomo. Così l'edera abbraccia le rovine, le radici degli alberi sollevano i marmi e le acque, costrette a scorrere in canali, scendendo giù per le cascate, "fuggono le prigioni di pietra"(8) e scorrono libere. Libera ma anche semplice e naturale e soprattutto tanto rinfrancata dalla visione della natura e dalle bellezze di Frascati, George Sand lasciò l'Italia per sempre. Il viaggio si rivelò davvero un'ottima cura per superare il dolore e riprendere a scrivere: si stabilì con Alexandre Manceau a Gargilesse, piccola città della Francia centrale, dove, tra il 1858 e il 1862, scrisse altri ben tredici romanzi.

 


Note
1) Sulla vita e le opere di Amantine Aurore Lucil Dupin(1804-1876)si veda la scheda;
2)Si tratta di un manoscritto inedito trovato tra i volumi della Biblioteca Nazionale di Francia dalla Pof.ssa Giovanna Romanelli, docente di lingua e civiltà italiana all'Università La Sorbonne Paris III di Parigi e di Sociologia della letteratura all'Università Cattolica di Milano. Il manoscritto è stato pubblicato nel 2000 per i tipi della Sellerio:una nota nell'introduzione riporta la sigla con la quale è catalogato il libro: FR:NOUV:ACQ: n.13339;
3) Durante la stesura del romanzo,tra marzo e aprile del 1855,la scrittrice abitava a villa Piccolomini Lancellotti e la custode della villa Chiara Allegrini, divenuta sua amica preziosa, rivivrà nel personaggio di Mariuccia;
4)Rocheblave G., George Sand et sa fille in "L'Italie dans la vie et l'oeuvre de George Sand" di Annarosa Poli, CIRVI, Moncalieri, 2000, p.278;
5) Campus Enrica, George Sand. Giardini in Italia, in Quaderni della Rivista. Ricerche per la progettazione del paesaggio, gennaio-aprile, 2008, p.34;
6) Ivi, p.34:
7)Ivi, p.34;
8)Ivi, p.35.

 


Note biografiche
"Bisognava conoscerla come l'ho conosciuta io, per sapere tutto ciò che c'era di femminile nel cuore di questo grande uomo". Gustave Flaubert

Amantine Aurore Lucil Dupin(1804-1876), fu una scrittrice, poetessa, giornalista francese. Dopo gli anni dell'infanzia liberi e sereni trascorsi a Nohant con la nonna paterna, entrò in collegio nel convento delle Agostiniane inglesi per completare gli studi. Il passaggio dalla vita libera della campagna alla rigidità del Convento segnò la ribellione caratteriale della scrittrice che si riflettè non solo nelle scelte culturali e politiche ma anche nella vita privata. Lasciò il marito. Il barone Casimir Dudevant, sposato nel 1822 dal quale aveva avuto due figli, Maurice e Solange. Nel 1831 si stabilì a Parigi. Fu legata a Prosper Merimè, Alfred de Musset., Frederic Chopin. La sua attività letteraria iniziò con la collaborazione a riviste e giornali, conobbe Balzac e iniziò a pubblicare i suoi primi lavori. La sua produzione è molto vasta: 143 romanzi e racconti, 49 volumi di scritti vari, 24 commedie. Nel 1831 scrisse insieme a Jules Sandou il romanzo Rose et Blanche usando lo pseudonimo George Sand, L'anno seguente il romanzo Indiana capostipite dei romanzi detti"passionali" tra cui Valentine(1832), Lelia (1833), Jacques(1834), Mauprat(1837), Consuelo(1840). Ebbero tutti un grande successo per la finezza psicologica e la forte carica idealistica della Sand che sosteneva i "diritti dell'anima" e la passione amorosa contro le convenzioni sociali. A questa serie di opere seguirono quelli in cui la scrittrice, votata all'ideologia socialista, tese a ideali di fraternità e uguaglianza, sconfinando nel misticismo sociale. Le sue opere migliori restano i "romanzi campestri": La palude del diavolo(1846), La piccola fadette(1849), I maestri suonatori(1853). Nel 1854 pubblicò Histoire de ma vie dove è protagonista anche l'ultimo dei suoi amanti, l'incisore Alexandre Manceau col quale rimase quindici anni fino alla morte. Si stabilirono dapprima a Gargilesse in Francia, dove la scrittrice scrisse una serie di opere dedicate alla natura e all'ambiente I Giardini in Italia e La Danielle e infine nel 1864 a Palaisseau dove pubblicò un volume di racconti per bambini scritti per i suoi nipoti, Racconti di una nonna. Alla morte di Manceau nel 1865 tornò a Parigi e continuò a sostenere i movimenti rivoluzionari francesi, appoggiando anche economicamente l'Internazionale, dichiarandosi repubblicana e fautrice della pace. Fu questa convinzione che la portò a rifiutare la violenza dei movimenti ultrarivoluzionari della Comune del 1870 ,convinta del fatto "che riporteranno alla fine un governo conservatore" come spiegò nel giornale Le Temps in risposta a Flaubert, affermando di credere in una democrazia progressiva ed educatrice. Queste idee la accompagnarono fino alla morte avvenuta il 7 giugno 1876.

 


Note bibliografiche

George Sand e l'Italia
Campus Enrica, George Sand. Giardini in Italia, in Quaderni della Rivista. Ricerche per la progettazione del paesaggio, gennaio-aprile, 2008;
Lo Giudice Anna, George.Sand. Romanticismo e modernità, Bulzoni, 1990;
Musiani, Elena, Tra romanticismo e politica: un itinerario italiano di George Sand, 2005;
Poli, Annarosa, L'Italie dans la vie et l'oeuvre de George Sand , CIRVI, Moncalieri, 2000;

George Sand nei media
I figli del secolo, film del 1999 con Juliette Binoche nel ruolo della scrittrice. Si tratta di una biografia romanzata incentrata sulla storia d'amore che ebbe con Alfred de Musset: la sceneggiatura è stata ispirata dalla corrispondenza epistolare tra i due scrittori.
Celine Dion nel 2007 incide la lettera di George Sand a De Musset del 12 maggio 1834, nel suo album, D'elles (Riguardo loro), dedicato alla poesia femminile.

Le sue opere in libreria

La Daniella, Fazi, 2005
La foresta di Fontainebleau, Pagine d'Arte, 2008
La piccola Fadette, Barbés, 2010
Lei e Lui, Iacobelli, 2009
Indiana. Le passioni di Madame Del mare, Donzelli, 2009
La valle delle Fate. Una favola senza tempo, a cura di G.Floris, Robin, 2009
I giardini in Italia, a cura di G. Romanelli, Sellerio, 2002
Storia della mia vita, La Tartaruga, 2008

Per la rubrica Storia locale - Numero 97 dicembre 2010