Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Arte

Arte [Pepite]

Unlock me

Intervista a Maria Pareo

Quando è iniziata la tua passione per la musica e come si è sviluppata?
Ho capito che la musica sarebbe stata la mia vita fin da bambina, provengo da una famiglia di musicisti. Colui a cui devo tutto è mio padre, un chitarrista che mi ha indirizzato verso questo mondo. Sono stata subito attratta dalla musica black. Ricordo ancora in casa i vinili di Prince, Donna Summer e Stevie Wonder, ed i giorni passati davanti a Mtv ad imitare le cantanti nei video.
Da piccolina, a soli 5 anni, ho partecipato allo Zecchino d'Oro, fino ad arrivare a fare da corista a mio padre durante le sue tournée. Poi un bel giorno lui ha scritto il mio primo pezzo in italiano, Sento, e ho iniziato così a lavorare insieme a Stefano Galante in uno studio vero e proprio, dove abbiamo realizzato il primo progetto musicale. Ho avuto la possibilità di fare la corista per la trasmissione "Amici" di Maria De Filippi, per "Operazione Trionfo", per Regina Rogers, ecc. (ho lavorato per diverse persone). Lì ho iniziato a costruire la mia personalità, studiando cd interessanti di gruppi storici della black degli anni '90. Qui c'è un'altra cultura e un'altra mentalità, così dopo la perdita di mio padre ho deciso di cambiare aria trasferendomi all'estero per vedere cosa succedeva altrove (musicalmente parlando). Sono andata a Londra per due anni e ho avuto modo di abbracciare il panorama jazz, conoscendo Frank Mc. Comb, un' artista meraviglioso e una guida. Ho frequentato i club londinesi, vivendo la musica in maniera face to face. Lì esiste la possibilità di avere degli scambi, visto che gli artisti londinesi sono più alla mano. Poi ho ricevuto un'offerta che mi ha riportato a Roma, e sono partita con le Cherries in un tour Americano e subito dopo è iniziata l'avventura con X-Factor.


Qual è stata la tua esperienza lì, e cosa pensi dei talent show che tanto sono in voga?
L'esperienza ad X-Factor è stata molto breve: siamo riuscite ad arrivare al serale ma siamo state subito eliminate; è stata una grande delusione, ci avevamo creduto molto, però abbiamo avuto la possibilità di conoscere molti artisti che come noi speravano in una "svolta"; la sfortuna è che non c'è stato nessun seguito e ci siamo sentite un po' "usate"... la dura legge della Tv.
Dei talent show penso che stiano pian piano migliorando... per noi artisti, ahimé, è l'unica vera vetrina in cui farsi notare, poter emergere: i discografici sono tutti lì; ma come in ogni cosa ci vuole la giusta dose di fortuna.


In che modo ti senti legata al territorio dei Castelli Romani?
Direi molto! Sono nata a Marino e ho cambiato casa una miriade di volte: con la mia famiglia abbiamo vissuto a Grottaferrata, poi mia madre ha deciso di comprare una casa ad Albano che è rimasta a me per un lungo periodo; in seguito ci siamo spostati a Nemi e infine sono andata a vivere a Genzano; ora abito sulla via dei Laghi... i Castelli sono un mondo a parte per me, c'è tutto ciò di cui un artista ha bisogno: natura, meravigliosi tramonti e persone genuine, per non parlare del pane casareccio! La mia passione!


Tornando al tuo cd, perché "Unlock me"? Cosa si cela dietro questo titolo?
Unlock me è nato da una visione che ho avuto tornando a casa una sera in treno, dopo un anno travagliato nel quale ho rischiato di perdere la voce, che poi ho recuperato grazie al mio maestro Matteo Sartini, e alla mia voglia di tornare sul palcoscenico: ho avuto la visione del lucchetto e delle due mani, il Soul e l'Italia, e la necessità di tornare a vivere la mia musica serenamente.
Le immagini del cd nascondono degli elementi chiave, ci sono le cose più importanti della mia vita che porto con me sempre, quelle belle e quelle che mi hanno fatto soffrire, necessarie entrambe nel bagaglio di ogni creatura.


Pensi che la tua voce soul perderebbe d'intensità e di espressività cantando in Italiano?
Devo ammettere che il non cantare in Italiano mi ha precluso molte possibilità in Italia, ed anche se la mia voce è forse più adatta a un repertorio internazionale, ora ho deciso di cominciare a scrivere in italiano; ho sempre avuto una grande passione per la poesia e la metterò avanti nei miei prossimi lavori musicali, per questo devo ringraziare un caro amico il chitarrista, Francesco Scarpino, che mi ha aperto questa nuova possibilità, una bella sfida per me.


Di cosa parlano le tue canzoni?
Sono quasi sempre autobiografiche, parlano della mia storia, delle mie esperienze, e del mio modo di osservare il mondo e tutto ciò che esso comprende.
In The way I feel me la prendo un po' con tutti quelli che pensano che si possa attribuire un'immagine finta ad un artista, ovvero lontana da quella che è la sua natura, giudicando che il cantare sia connesso al look, al peso, al "commerciale e vendibile"; mentre in Just Tonight parlo di questa nuova donna che tende ad assomigliare spesso all'uomo quando si relaziona all'amore di coppia e lo vive come un carpe diem o un one night stand come dicono gli inglesi; negli altri brani parlo dell'amore, della gelosia e della frenesia del nostro vivere quotidiano... insomma c'è un po' di tutto! Ci sono le varie sfumature di ognuno di noi, piccole parti di un unico infinito.


Credi che il pubblico italiano sia preparato al genere musicale che tratti?
Il problema non me lo sono più posto. Sento talmente tante opinioni diverse sul discorso musicale e credo che sia giusto che nel nostro Paese possano esistere artisti che rappresentino in qualche modo uno standard europeo o mondiale. Stilisticamente questo cd è in grado di competere. Non ho paura di fare cose che non siano commerciali, in fondo cosa vuol dire commerciale? E soprattutto chi lo ha stabilito? Ho visto così tanti talenti morire perché fuori dagli standard e spero con tutto il cuore che l'Italia possa aprire i suoi orizzonti verso un panorama musicale diverso, siamo pieni di talenti fenomenali che non aspettano altro che una possibilità. In Italia c'è la paura di rischiare, è questo il vero limite!


Qual è il tuo rapporto con le nuove tecnologie, e con la rete? mi sono fatta un "giretto" sul web e ho visto che hai un Sito, un Myspace e un profilo su FB: cosa pensi di questi strumenti? che utilità gli riconosci? e che collegamento c'è secondo te tra grafica/immagine e musica?
Ho un ottimo rapporto con la tecnologia, sono follemente innamorata del mio Mac!
I network sono utili per farsi un po' di pubblicità ma soprattutto sono un "posto" dove puoi mettere un po' di te e farlo vedere agli altri, un mezzo di comunicazione molto veloce anche se credo abbia nettamente congelato i rapporti umani: è un po' come andare in comitiva.. però in modo virtuale! è la conseguenza di una società che va sempre di fretta e non si sofferma più sul valore dei rapporti umani - ed è un gran peccato!
Sono un'artista a 360 gradi, amo la pittura, la fotografia e la grafica in genere, credo sia molto importante la cura dell'immagine, non intesa in chilogrammi, ma a livello di impatto.
Per un artista è fondamentale avere dei loghi di riconoscimento, che siano prettamente personali: sono aspetti che ti rendono unico e riconoscibile. Si può scegliere di essere sempre gli stessi oppure di cambiare sempre facendo di questo la propria forza, e la propria unicità come ad esempio hanno fatto Madonna - o anche Picasso, anche se in un settore diverso. Personalmente preferisco il cambiamento coerente con ciò che un lavoro rappresenta, pur mantenendo sempre i miei segni distintivi che si trovano per esempio nelle mie foto: mantengo sempre in prima linea i miei simboli, basta cercarli. Il mio stile si riconosce nella stravaganza dei mie look, decisamente poco italiani. Ogni set fotografico racconta la storia del cd anche dal punto di vista non musicale.


Dopo aver visto realizzato il tuo cd, hai altri progetti professionali a breve?
Spero di incontrare nuovi collaboratori disposti a "rischiare" e spero di trovare a breve un produttore in grado di leggere la mia musica con le chiavi giuste, senza pretendere in me cambiamenti drastici; voglio qualcuno che mi prenda per quella che sono.
Vorrei pubblicare il mio secondo cd che sarà un po' diverso stilisticamente parlando, sto sperimentando la dance music e l'elettronica... e cominciare a scrivere brani anche per altri artisti
Maria Pareo figlia d'arte, nata a Marino il primo settembre del 1984, ha di recente pubblicato, per le Edizioni Luz, il suo primo cd Unlock me; un album fatto di morbide atmosfere soul e R&B; i pezzi sono scritti da lei, Ranieri Senni e Stefano Galante


(www.mariapareo.com, www.myspace.com/eyesp)

Per la rubrica Arte - Numero 91 maggio 2010