Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Creatività

I social media, la piazza, la politica

ovvero la forza della comunicazione senza intermediazione

Facebook, il social network su internet che consente a 175 milioni di utenti di colloquiare tra loro, ha fatto riscoprire a tanti giovani l'impegno per le cause sociali e per la politica

Sembra incredibile, ma nel giro di pochi mesi è esplosa anche in Italia la Facebook-mania. Secondo le ultime statistiche, il social network di Mark Zuckerberg avrebbe registrato in Italia un incremento nelle iscrizioni del 961% rispetto allo scorso anno.
Per chi non lo sapesse, Facebook è una immensa piazza virtuale (presente nella rete di internet) che oggi consente a 175 milioni di utenti (in rapida crescita) di colloquiare tra loro. Per molti, come è stato all'inizio per il sottoscritto, è un modo di ritrovare on line gli ex colleghi di lavoro o gli amici lontani, ma anche un sistema per rendere note le proprie capacità professionali e condividere interessi comuni.
Per gli psicologi la Facebook-mania è un segno tangibile della nostra solitudine, della paura di uscire da casa e di confrontarsi con la gente che è fuori. Infatti, come in una "vera" piazza, su questo social network ci si incontra, si parla del più o del meno, si commentano i fatti del giorno, si fanno vedere le foto della ragazza o dell'ultima vacanza. La differenza è che questa piazza è il nostro monitor, le nostre parole sono nella tastiera del computer, possiamo incontrare e parlare con gli amici che vivono in Australia in ogni situazione meteorologica e in ogni momento della giornata. Su Facebook, come avviene del resto nelle piazze, si trattano per lo più fatti banali, insomma ci si diverte come è giusto che sia, visto che gli utenti sono, per la stragrande maggioranza, giovani e giovanissimi. Però come strumento di comunicazione è un mezzo di incredibile efficacia per far conoscere iniziative importanti e per condividere esperienze. Facebook è la dimostrazione di come internet possa diventare un modo per creare reti, conoscenza e comunicazione in cui la partecipazione è diretta e aperta per davvero. Noi della redazione di "AlbanoTeam", per esempio, abbiamo creato un gruppo, ad oggi formato da 300 concittadini, che discutono, criticano, danno suggerimenti sugli argomenti da trattare sul giornale. Insomma, abbiamo creato un Comitato di redazione virtuale che rappresenta un segno di una grande partecipazione, di un grande entusiasmo e di una positiva evoluzione dell'uso del social network
La possibilità che dà facebook di inviare messaggi alla propria lista di amici per iscriversi a gruppi che hanno interessi in comune (musica, spettacolo, sport, viaggi o latro ancora) o che hanno in comune un ideale o un obiettivo da raggiungere è un altro fatto particolarmente importante. Gli iscritti al social network hanno in questo modo la possibilità di partecipare a mobilitazioni di massa a sostegno di cause importanti, come quella della salvaguardia dell'attuale Costituzione (gruppo "io amo la Costituzione") o quella a sostegno dell'autore di Gomorra minacciato dalla camorra (gruppo "nessuno tocchi Saviano"). Facebook sta diventando, quindi, una modalità dirompete che infrange tutti i canoni del vecchio modo di fare comunicazione e politica, perché permette a centinaia di nostri concittadini di discutere dei problemi della città e di dire la loro opinione su questi fatti. Con Facebook sembra che sia ritornata ai giovani la voglia di partecipare, di essere presenti, di dire la loro sui fatti importanti della vita sociale. Mentre noi "un pochino più anziani" discutevamo di politica all'interno di fumose Sezioni, per poi scendere in piazza a protestare, gridando slogan preparati e discussi con i compagni di partito, adesso i giovani discutono e si confrontano sul web e lì preparano le azioni di protesta. Nei Castelli Romani, come in tutto il resto del pianeta, proliferano su Facebook i più variegati gruppi; uno dei più seguiti è il gruppo "Salviamo il Lago Albano", formatosi due mesi fa e che ha raggiunto più di 2.000 iscritti. La novità rispetto ad altri gruppi simili è la volontà delle persone che ne fanno parte di partecipare in prima persona a iniziative concrete per dare una soluzione al degrado, all'inquinamento e all'abbassamento delle acque del Lago Albano.
La prima iniziativa si è svolta lo scorso 25 marzo a Palazzo Savelli di Albano Laziale, in cui gli appartenenti al gruppo si sono incontrati (e conosciuti) per definire l'organizzazione ed i punti salienti di una mobilitazione permanente. Due gli obiettivi raggiunti: definire nei dettagli le modalità di un'azione di protesta che abbia grande visibilità tra l'opinione pubblica dei Castelli Romani e definire le linee guida delle richieste che il gruppo presenterà alle istituzioni competenti.
Una modalità di protesta, quindi, completamente innovativa non gestita da associazioni o gruppi politici ma assolutamente spontanea. Una protesta che ha un solo obiettivo: fermare lo scempio ambientale che sta distruggendo il Lago Albano, combattere le cause dell'inquinamento, il calo progressivo del livello delle acque, l'abusivismo dei pozzi e del cemento, il taglio indiscriminato degli alberi e l'inciviltà di molti visitatori che lasciano i segni evidenti del loro passaggio.
Da tutti questi fatti emerge, in maniera inequivocabile, che il mondo sta cambiando più velocemente di quanto potevamo immaginare, e se la politica non si adegua a questo cambiamento si allontanerà ancora di più dalla gente. Facebook mette tutto e tutti in "piazza"; non ci sono segreti che reggono, qualsiasi azione che ha interessi diversi da quello del benessere della comunità viene scoperta e sbugiardata. La Rete permette ad ogni singolo individuo di contribuire alla conoscenza dei fatti e ne costituisce un megafono dalle potenzialità ancora tutte da scoprire. Il vantaggio di avere a disposizione un mezzo di contatto interattivo, può aiutare la politica perché può essere utilizzato per creare un filo diretto con i cittadini ma, attenzione, si deve avere la consapevolezza di operare all'interno di una casa di vetro dove tutti vedono e tutti sanno.

 

Per la rubrica Creatività - Numero 80 aprile 2009