Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Creatività

Sul valore sociale della CREATIVITÀ

Si dice che è creativo chi riesce nel suo campo a tirar fuori qualcosa di "nuovo" capace di proiettarsi nel futuro. In un certo qual modo crea il futuro, contribuisce... a determinarlo. Basta questo a cogliere il potenziale sociale che vi è in questo termine.
Creatività è anche un'altra cosa, è fondamentale per la vita presente, per la felicità delle persone singole e per l'intera comunità. E sarei per dire che la felicità ha un fondamentale valore che è comunque alla base della vita della comunità, di ogni comunità. La gioia è personale ma è anche collettiva e se si prova felicità la si vuole irradiare, condividere, a volte incontenibilmente. Ciò crea contatto, solidale trasporto, volontà di stare assieme ed in conseguenza di strutturarsi insieme, bisogno di aggregarsi, di vivere insieme. Se, in ultima analisi, politica significa capacità di creare comunità, va da sé che la gioia, il senso della bellezza e della vita ne sono più che un semplice condimento. Ne sono il presupposto, uno dei motori più importanti. Creatività dà il senso della pienezza e della meraviglia tipici dell'esser uomo.
Ma c'è un altro aspetto importante: creatività è anche capacità di capire più esattamente le cose. L'impulso ad andare oltre le apparenze, oltre il consueto ed il conoscimento irrora l'intelligenza e mette nell'angolo, a volte, lo stesso potere raziocinante. E così sono creativo solo se entro di più nell'essenza della realtà. Cogliere l'essenziale è il mondo del bisogno creativo: basta vedere il ruolo che ha la ricerca scientifica per l'economia, per il prestigio di una nazione, per la sua vita culturale. Ciò per l'adulto.
Per i bambini la creatività è doppiamente importante sia in vista del loro sviluppo, sia per i presupposti che crea per il futuro, per la capacità di accrescere la disposizione alla ricerca ed all'arte, sia per l'immediato presente, per la forza che ha tale allenamento all'atteggiamento creativo. Per la felicità del presente (che è cosa fondamentale) e per la prevenzione contro la crescente disposizione alla depressione cui sono soggetti i giovani.
L'esperienza dimostra come sia variegato e quanti aspetti prenda lo slancio e la disposizione alla creatività. Ogni individuo ha la propria vena creativa e la indirizza nei più diversi campi dell'espressione umana e sociale, nei più diversi linguaggi: politica, economia, sociologia ecc. sono anche linguaggi.
Ebbene (e qui c'è ancora un altro aspetto della creatività): il valore corale, plurimo delle dinamiche creative. Faccio un esempio: un gruppo efficace che porta avanti un istituto, un laboratorio di ricerca od un'impresa produttiva si compone "naturalmente" di individui le cui creatività si rendono complementari, si aiutano e si stimolano. Creano la politica del piccolo o più grande gruppo. Lo stesso dicasi per l'intera comunità.
L'estesa ricchezza dei campi e dei modi in cui la creatività si manifesta è una componente importante sia per il presente sia per il futuro stesso della società.
La diversità degli individui è anche la diversa disposizione ad essere creativi, è possibilità di complementarizzazione, fa accedere alla grande esperienza della "creatività di gruppo", è capacità di creare realtà, di fare la polis al cui fondamento è la capacità coesiva della società.
I bambini, i ragazzi sono naturalmente capaci di aggregarsi, al di là del superare la loro indispensabile esperienza del litigio e della difesa della propria individualità. Mi sia concesso un suggerimento: è quello di fare sempre, incessantemente degli scritti di gruppo, dei disegni di gruppo, di utilizzare la grande ebbrezza del gioco assieme, del sentirsi parte di una realtà più ampia dell'individuo isolato che è quella del gruppo e della comunità.
E questa, forse, la risposta più grande ai ruoli del mondo.
Tutto ciò è controcorrente rispetto a quanto si sta facendo e non è, malgrado le apparenze, contrario alla spinta a specializzarsi, a rendersi funzionali a progetti mirati il che rimane un momento importante della formazione. Ma ciò deve scaturire dall'interno di una visione più ampia, più umanistica e creativa.

Per la rubrica Creatività - Numero 80 aprile 2009